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PASsi avanti verso l’accoglienza migranti: transitate oltre 900 persone nel 2018

PASsi avanti verso l’accoglienza migranti: transitate oltre 900 persone nel 2018

Il ruolo della cooperazione di Confcooperative nel Progetto Accoglienza Stagionali nell’area del saluzzese

Categorie: Primo PianoLe Notizie

Tags: Confcooperative Federsolidarietà Piemonte,   PAS

Si è svolto la scorsa settimana a Saluzzo il seminario "PASsi Avanti", momento di confronto sul P.A.S. (Progetto Accoglienza Stagionali), che ha analizzato il contributo dei lavoratori stagionali migranti alla frutticultura cuneese e le problematiche di accoglienza e le prospettive di sviluppo. Protagonisti del racconto di un anno di lavoro le relazioni del Sindaco di Saluzzo, di Confcooperative Cuneo, Caritas Saluzzo, Consorzio Monviso Solidale, CGIL e la Cooperativa Sociale Armonia (aderente a Confcooperative Federsolidarietà Piemonte).

Il PAS – ha dichiarato il Sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni - nasce come luogo fisico di accoglienza strutturato, con posti letto dignitosi, la possibilità di utilizzo di punti cucina e servizi igienici, docce, luoghi comuni di aggregazione e/o preghiera, ma anche come luogo di riferimento per ricevere informazioni, per orientarsi sui servizi del territorio. Ha anche l’obiettivo di prendersi cura delle persone ospiti, con eventuali segnalazioni per i Servizi Sociali e/o sanitari di persone e casi fragili. Rivolto ad aspiranti lavoratori stranieri stagionali che raggiungono Saluzzo nel periodo della raccolta della frutta - ha continuato il Sindaco di Saluzzo -  ha offerto servizi lo scorso anno complessivamente a 934 persone, negli spazi dell’ex Caserma Filippi di Saluzzo”. “La struttura del P.A.S. e l'accoglienza diffusa -  ha evidenziato Faabio Chiappello, referente d’area migranti della Cooperativa sociale Armonia - hanno dunque concretamente messo in atto una risposta strutturata e coordinata ad un fenomeno che, visti tutti i dati dello sviluppo del settore ortofrutticolo nella quantità e nella qualità della produzione, nei prossimi anni aumenterà”. L'Agenzia Piemonte Lavoro ha fornito statistiche molto interessanti, che svelano un trend di crescita di contratti di lavoratori stagionali africani stipulati nel distretto ortofrutticolo saluzzese, con un incremento che dal 30% della forza lavoro del 2016, raggiunge il 42,26% dei contratti registrati lo scorso anno.

"Proprio questi dati - ha sottolineato Fabio Chiappello – sono per noi molto significativi e confermano che l’intuizione di questo percorso di inclusione socio-lavorativa è positivo. E’ il primo tentativo organizzato, che facendo tesoro del lavoro di questi anni della Cooperazione, della Caritas e del mondo agricolo, ha tentato di dare una risposta strutturata di un fenomeno che considerando lo sviluppo del settore ortofrutticolo in prospettiva non potrà che aumentare. Si è cercata di dare una risposta strutturata attraverso due progetti ben integrati tra di loro, uno il progetto PAS (prima accoglienza stagionali), di cui siamo stati enti gestore per conto di Confcooperative, e l’altro il Progetto di Accoglienze diffuse. Il PAS si può considerare un ponte per le accoglienze diffuse: le persone che dormivano al PAS che avevano contratti in quei paesi venivano spostate fino ad esaurimento posti. Così facendo tra PAS e accoglienza diffusa si è creata una maggiore continuità e reciprocità. Ci sono sicuramente diversi punti di forza, come la creazione di un tavolo sperimentale dove si trovano privato sociale, comune, sindacati, Caritas: si è generata così una collaborazione costruttiva connotata da una presenza qualificata e continuativa, che ha potuto contare su una rete di volontari preziosa. Inoltre, i nostri operatori sono stati in grado di leggere  quotidianamente la realtà e abili nel cambiare e adattare il progetto al contesto. Si pensi al Passday, utile per quelle persone che non hanno trovato alloggiamento ma che almeno potevano usufruire dei servizi di base. Restano sicuramente punti critici su cui lavorare”, conclude Chiappello, “come la mancanza di alloggiamento per tutti, e il fatto che i servizi di base siano stati utilizzati dal doppio delle persone preventivate."

“Siamo stati sin da subito coinvolti nel progetto attraverso azioni specifiche di co-progettazione e non solo”
 spiega Sandro Durando, Presidente di Confcooperative Cuneo,“Abbiamo sostenuto e accompagnato la cooperativa sociale Armonia, e abbiamo lavorato con le cooperative ortofrutticole, sollecitate a informare le imprese sul fronte degli alloggiamenti e delle regolarizzazioni dei contratti di lavoro. La riteniamo un’esperienza positiva, un primo tentativo organizzato di dare una risposta strutturata sul territorio. Una risposta non più rinviabile, come dimostrano i dati sul fabbisogno di lavoratori: oltre il 40% di persone di origine africana, che non hanno relazioni sul territorio che possano favorire una loro collocazione abitativa. Di qui nasce la necessità che gli enti si attrezzino di conseguenza. Ora serve far tesoro delle esperienze e lavorare al miglioramento del progetto”conclude Durando, “Da un lato promuovendo una maggiore diffusione dell’accoglienza, dall’altro agendo sullo snodo del lavoro, anche con il coinvolgimento di agenzie private, e agendo come sistema di imprese sul lato della regolarizzazione dei contratti con certificazioni di legalità. Il distretto ortofrutticolo è fondamentale e strategico per la nostra regione, e grazie a una virtuosa alleanza di soggetti potremo rendere anche più competitive le imprese."

“Il Progetto Accoglienza Stagionali è dimostrazione di come con il dialogo tra diversi soggetti e realtà si possano raggiungere risultati concreti, che portano beneficio non solo alle aziende ma anche e soprattutto ai lavoratori e al territorio”
 commenta Domenico Sorasio, direttore di Confcooperative Piemonte. “Il mercato ortofrutticolo del saluzzese è certamente una realtà da monitorare anche alla luce della sua costante crescita, come dimostrano i dati. Sarà sempre più importante il lavoro congiunto tra la cooperazione agricola e quella sociale per gestire con successo le emergenti necessità del territorio”. 

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