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La scelta di togliere “DIS” dalle abilità. Il progetto con Stranaidea

La scelta di togliere “DIS” dalle abilità. Il progetto con Stranaidea

Venerdì 15 novembre, un evento moltiplicatore per raccontare il progetto europeo Erasmus Plus della cooperativa torinese, attraverso testimonianze e il riepilogo dei risultati raggiunti nel corso di questi anni

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Tags: Federsolidarietà,   Sociale,   Torino,   progetto europeo

Non solo locale, ma anche europea. La cooperativa Stranaidea presenta al pubblico il progetto "I CHOOSE NOT TO PLACE "DIS" IN MY ABILITY", il 15 novembre a Torino. Presso la Sala consiglieri della Città Metropolitana, in via Maria Vittoria 12, verrà raccontato il partenariato strategico del Programma Erasmus Plus fra 5 organizzazioni provenienti da Italia, Turchia, Bosnia e Polonia, che sta volgendo al termine dopo due anni di attività.

Un evento moltiplicatore finale per mostrare, attraverso testimonianze dirette degli educatori coinvolti, l'esperienza di apprendimento delle mobilità internazionali e presentare i risultati del progetto, che ha dato valore aggiunto a livello locale al già grande lavoro degli educatori che operano con ragazzi con disabilità.

Stranaidea, aderente a Confcooperative Federsolidarietà Piemonte, è nata occupandosi di attività di prevenzione al disagio all'interno del carcere minorile Ferrante Aporti e si è sviluppata localmente con l’avvio di progetti in alcune aree di intervento di Torino e di servizi di ristorazione e di animazione, mantenendo uno stretto legame con i nuovi territori di riferimento. Valorizzare idee semplici, come il rispetto della dignità umana, la necessità delle pari opportunità e il sostegno della diversità: questa la parola d’ordine per una realtà che realizza azioni di mobilità internazionale con i principali programmi europei. L'obiettivo è quello di accrescere il livello di consapevolezza di ogni cittadino, promuovendo le molteplici opportunità offerte dall'Europa destinate allo sviluppo delle competenze personali e professionali, della partecipazione e della cittadinanza.

Venerdì 15 novembre sarà dunque una giornata dedicata all’Europa accessibile, raccontando le opportunità di formazione per operatori e persone con disabilità. Si comincia alle 9:30 con i saluti istituzionali e, a seguire, con un intervento dai responsabili della Europe Direct Torino. Parola, quindi, a Marco Fiorito, Responsabile del Settore Comunità e Partecipazione dell’area Europa e Teatro sociale della cooperativa Stranaidea, per un racconto dello scambio delle buone prassi e per la presentazione del progetto in cui la realtà è coinvolta.

Dalle 10:45 spazio alle testimonianze dal Settore Disabilità Stranaidea, per scendere nei dettagli del progetto “I CHOOSE NOT TO PLACE "DIS" IN MY ABILITY”, e dal Laboratorio Stracotti, con la voce di Maria Teresa Paleari. Il tema centrale dell’inclusione delle persone disabili nei progetti europei continuerà con l’intervento di Maria Pia Schiavone, di Stranaidea. Si chiudono i lavori con i contributi di Giovanni Calabrese e di Patrizia Ventresca, del Comune di Torino, per il racconto dell'esperienza di InGenio.

“E’ un piacere realizzare questa giornata per raccontare l’esperienza: si tratta di una grande occasione. Basti pensare che la realtà turca che coordina il progetto, ha proposto questo percorso proprio dopo aver partecipato a un evento moltiplicatore di Stranaidea, 3 anni fa. - ha raccontato Marco Fiorito, Responsabile del Settore Comunità e Partecipazione dell’area Europa e Teatro sociale per Stranaidea, - Le domande alla base sono state “Come fare integrazione?” e “Quali metodi educativi utilizzare?”. Da queste necessità è nato uno scambio di buone prassi, che ha portato l’implementazione da parte di ogni realtà grazie all’esperienza altrui. Un arricchimento reciproco, che ha permesso di cambiare prospettiva e di far nascere nuove idee. C’è chi ha portato un’esperienza educativa legata all’ambito artistico, chi nell’ambito scolastico; un partner ha spiegato l’importanza del coinvolgimento delle istituzioni, un altro come lavorare con ragazzi con disabilità specifiche. Questo confronto, su diverse tematiche, ha dato nuovi spunti ma anche molta consapevolezza nei propri mezzi: tendiamo spesso a sottovalutare ciò che sappiamo, mentre nell’affacciarsi a realtà diverse si riscopre il valore del proprio lavoro e dei progetti educativi portati avanti con i ragazzi.”

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