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Concretezza e futuro: i 30 anni della cooperativa sociale “Il Ramo”

Concretezza e futuro: i 30 anni della cooperativa sociale “Il Ramo”

La cooperativa di Fossano, diretta emanazione della Comunità Papa Giovanni XXIII, dal 1993 si occupa del sostegno a persone con disabilità, mettendo a disposizione centri diurni e offrendo possibilità di inserimento lavorativo

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Tags: Il Ramo,   Federsolidarietà,   Evento

30 anni: questa l’età della Cooperativa Sociale Il Ramo, emanazione diretta della Comunità Papa Giovanni XXIII e aderente a Confcooperative Piemonte, che opera nel cuneese, nell’albese, nel territorio di Saluzzo e in particolare nella città di Fossano. Per l’occasione Il Ramo ha organizzato un convegno che si terrà venerdì 31 marzo a partire dalle ore 15.00 a Fossano, in piazza Foro Boario nella sala Brut e Bon.

Un evento che si inserisce in un percorso che attraversa tutto il 2023. Per ricordare la fondazione della Cooperativa, il 16 febbraio si è infatti tenuta la Santa Messa a cui hanno partecipato le persone che nel 1993 sottoscrissero l’atto di nascita della Cooperativa. Nei prossimi mesi si terrà poi un appuntamento musicale che vedrà in scena la band dei ragazzi con disabilità della Cooperativa, mentre a giugno i soci e le famiglie coinvolte godranno di una bella occasione di ritrovo e di festa.

Generatività, il nome del welfare del futuro” è il titolo del convegno che fin da subito sottolinea i due importanti propositi della Cooperativa: il primo è festeggiare questi trent’anni guardando non tanto a ciò che è stato fatto, ma soprattutto a quello che c’è ancora da fare per crescere e offrire servizi sempre più adatti alle esigenze delle famiglie e del territorio. Il secondo è proporre uno sguardo diverso sul sostegno alle persone più fragili.

“Il concetto alla base dell’assistenzialismo, che traccia una distanza tra assistente e assistito, è ormai passato” spiega Maurizio Bergia, responsabile del condominio sociale “Divina Provvidenza” - “Molto spesso, infatti, succede che chi pensava di sostenere qualcuno in difficoltà si scopra in realtà sostenuto e aiutato a sua volta. La persona con disabilità non deve più essere considerata come un assistito da curare o da supportare, ma una persona che, nella sua unicità, risulta preziosa per l’intera comunità. Questa è la generatività: un modo innovativo di pensare l’agire personale e collettivo”.

In definitiva, si tratta di includere all’interno della comunità le persone con disabilità, valorizzando le loro potenzialità attraverso attività ed esperienze strutturate, perché, come ha sottolineato Bergia, “i ragazzi che seguiamo sono nostri colleghi”. È di pochi mesi fa un accordo sull’articolo 14 siglato tra la Cooperativa Il Ramo e un’impresa del territorio che ha scelto di inserire nel proprio organico una persona disabile, focalizzando l’attenzione sulle sue capacità anziché sulle sue difficoltà. Questa filosofia ben si lega alle attività professionali a cui i ragazzi con disabilità della Cooperativa possono dedicarsi: una lavanderia industriale e un centro per il confezionamento alimentare sono due esempi del lavoro che i ragazzi svolgono non solo come supporto alla propria fragilità, ma anche a beneficio della collettività. “Le cooperative sociali devono tracciare una nuova via, costruendo opportunità e creando sviluppo: senza un respiro di carattere sociale, i cambiamenti e l’innovazione non possono generare una nuova società” continua Bergia.

Questo è il pensiero che sottende al convegno del 31 marzo, che vedrà anche la partecipazione del presidente di Confcooperative Cuneo, Alessandro Durando, e dell’economista civile Leonardo Becchetti.

Concretezza e futuro sono quindi le parole chiave di questo appuntamento. Un incontro in cui non si vuole guardare con vanto e nostalgia ai traguardi raggiunti, ma dove si vuole riflettere su come rendere quei traguardi trampolini di lancio per migliorarsi e arrivare lontano, verso un futuro fatto di progetti concreti e di uno sguardo nuovo. Generativo.

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