Dopo la firma a Roma, la scorsa primavera, del nuovo CCNL Cooperative sociali, anche in Piemonte, come in molte altre regioni, è ripartito da alcuni mesi il confronto tra le Centrali Cooperative e le Organizzazioni Sindacali per dare corso a quanto il contratto ha delegato ai livelli territoriali.
Una prima tappa fondamentale che si è conclusa nelle settimane scorse è la costituzione del COMITATO MISTO PARITETICO previsto dall’articolo 9. Tra i compiti principali di questo organismo che vede la presenza, per Confcooperative Piemonte, di Luca Facta, Responsabile confederale delle relazioni sindacali e Giorgio Piantino, Referente sindacale di Federsolidarietà, vi sono quelli di monitorare lo stato di applicazione del CCNL.
“Questo compito affidato al CMPR – ha sottolinea Luca Facta nel corso del tavolo di lavoro regionale di Federsolidarietà dedicato al contratto – è per noi fondamentale, soprattutto in questa prima fase. Nel corso del 2019 le nostre associate hanno infatti dato corso ai primi impegni economici definiti nel contratto, l’una tantum e la prima tranche di aumento tabellare, impegni interamente realizzati grazie a risorse accantonate dalle imprese stesse. Ora tuttavia – ha continuato Facta – siamo di fronte ad uno scenario molto delicato. Occorre che le istituzioni, a partire dalla Regione, diano un segnale al nostro mondo che gestisce circa il 70% dei servizi socio-assistenziali e sociosanitari regionali, con tariffe ferme al 2012”.
“Dopo 8 anni – ha concluso Giorgio Piantino – con due contratti sottoscritti accompagnati dall’aumento anche dei costi gestionali, a partire dalle utenze e trasporti, se non vi sarà qualche segnale, anche se pur parziale di aumento delle tariffe, insieme alle Organizzazioni Sindacali dovremmo prendere atto delle difficoltà di applicazione delle successive tranche di aumento e trovare insieme delle soluzioni per evitare l’implosione del sistema”.
In allegato il regolamento del Comitato Misto Paritetico Regionale