Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano una forma evoluta di partecipazione collettiva all’energia: gruppi territoriali di persone, famiglie, imprese o enti pubblici che si uniscono per produrre e condividere elettricità da fonti rinnovabili. Si tratta di uno strumento molto vantaggioso non solo per i benefici economici che può apportare ai consumatori, ma anche per quelli ambientali dati dall’utilizzo di energia rinnovabile. Accanto a questo, vi è l’impegno per contrastare la povertà energetica, proponendo anzi una democrazia energetica che permetta a tutti, anche alle persone con maggiori difficoltà economiche, di usufruire di un bene collettivo.
Sotto questo profilo, appare quindi evidente come le CER basino la propria governance sui valori tipici della cooperazione: condivisione, mutualità, partecipazione attiva e responsabilità sociale. Queste comunità, infatti, possono essere giuridicamente costituite non solo sotto forma di associazione, ma anche di cooperative, consorzi o enti del Terzo Settore. Sono comunità fortemente radicate nel territorio e permettono a chi produce e a chi consuma di partecipare in modo equo agli incentivi riconosciuti dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Grazie a questo strumento così innovativo, l’energia stessa prodotta diventa oggetto e mezzo di una relazione comunitaria, più che un mero prodotto di consumo.
Oremo Energia Solidale
La cooperazione piemontese è attrice di primo piano nel contesto del consumo e della creazione di CER. Lo ha dimostrato chiaramente Cascina Oremo a Biella, un luogo prezioso gestito da un consorzio di cooperative sociali e culturali che il 12 giugno 2024 ha inaugurato la CERS (Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale) Oremo Energia Solidale.
Questa comunità, nata grazie al supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, è organizzata come Cooperativa di Consumo Impresa Sociale e ha il chiaro obiettivo di favorire una maggiore sostenibilità ambientale. In questo primo anno, grazie a 300 kW di fotovoltaico, ha raggiunto ottimi risultati, evitando inoltre l’emissione di circa 196 tonnellate di CO₂, equivalenti all’assorbimento di più di 1.000 alberi.
Ma l’impatto non si limita all’ambiente: grazie al Bando Sinergie 2.0 di Compagnia di San Paolo si stanno avviando programmi di sviluppo e di verifica delle complessità gestionali per creare una forma nuova di mutualità. Alla base vi è la convinzione che attraverso lo scambio mutualistico delle risorse energetiche si generi parallelamente energia per la coesione sociale.
Gestita interamente da realtà della cooperazione sociale e culturale (Consorzio Filo da Tessere, Sportivamente, Domus Laetitiae, Tantintenti) e promossa dall’impresa sociale EpC – Energie per Comunità insieme a CGM e Fratello Sole, la CERS biellese funziona così: l’energia prodotta dall’impianto viene condivisa virtualmente via rete GSE; gli incentivi erogati vengono nuovamente investiti nel sistema della Cascina, riducendo il costo sociale dei servizi e permettendo a chi è più vulnerabile di accedervi gratuitamente o a canoni calmierati. Questo consente quindi di generare un ritorno economico per contenere i costi dei servizi offerti da Cascina Oremo, uno spazio destinato all’educazione, alla cultura e al benessere di bambini e famiglie del territorio biellese.
Basso impatto ambientale e alto impatto sociale
Oremo Energia Solidale è solo la punta di lancia di un approccio che va oltre la produzione condivisa: la CERS biellese sta infatti sviluppando anche un progetto di Community Car Sharing, che consentirà di sperimentare un nuovo modo di muoversi in città e nei contesti extraurbani. Condividendo le risorse, si ridurrà l’impatto ambientale producendo invece un impatto sociale di grande valore soprattutto nelle aree interne, dove il problema della mobilità è particolarmente sentito.
La CERS diventa così un hub di innovazione territoriale: energia pulita, mobilità elettrica, inclusione, cultura cooperativa. Il meccanismo è semplice ma potente: attraverso la cooperazione nel consumo si generano ricadute concrete su ambiente, benessere ed educazione, valori che spesso restano fuori dai circuiti tradizionali.
Energia Positiva
Nata nel 2015 a Nichelino (TO) come startup innovativa, Energia Positiva ha aperto la strada alla democratizzazione energetica all’interno della cooperazione piemontese. Partita con 11 soci, oggi la cooperativa riunisce oltre 1.400 soci in tutta Italia, con un capitale che supera i 15 milioni di euro.
Il principio è semplice ma efficace: acquisire impianti di energia rinnovabile – principalmente fotovoltaici e piccoli impianti idroelettrici dislocati sul territorio nazionale – grazie al capitale raccolto dai soci, permettendo loro di sottoscrivere quote virtuali per diventare produttori di energia rinnovabile e ricevere annualmente un ritorno economico, in grado di ridurre il costo della bolletta elettrica. È un servizio pensato per tutti quegli utenti che, vivendo in contesti condominiali, non hanno mai avuto la possibilità di installare un proprio impianto fisico.
Con questa visione innovativa e pionieristica – che ha anticipato di diversi anni molti dei concetti alla base delle attuali comunità energetiche – la cooperativa gestisce oggi oltre 30 impianti condivisi.
Dal 2021, inoltre, Energia Positiva è diventata anche fornitore esclusivo di energia per tutti i propri soci, elemento fondamentale su cui si fonda la mutualità dell’iniziativa. In qualità di fornitore cooperativo, opera al servizio degli utenti offrendo tariffe convenienti, uguali per tutti, senza distinzioni, dimostrando ogni giorno il proprio impegno per la sostenibilità ambientale e la tutela del consumatore, in un mercato sempre più competitivo, opaco e basato su meccanismi che premiano solo il “nuovo arrivato”.
Nel mese di ottobre 2024, Energia Positiva ha ampliato la propria offerta di servizi lanciando Energia Positiva CER, una nuova cooperativa e startup innovativa creata per sviluppare Comunità Energetiche Rinnovabili su scala nazionale, attraverso lo stesso modello di coinvolgimento già sperimentato con successo.
Da febbraio 2025, Energia Positiva CER ha avviato la raccolta di capitale per un primo impianto fotovoltaico di comunità da 600 kW, sviluppato nel comune di Lessolo, in provincia di Torino, e installato sulla copertura di un capannone della zona industriale. L’impianto è operativo da inizio giugno 2025.
Ad oggi, i soci di Energia Positiva CER hanno già versato oltre 250.000 euro per diventare produttori - e consumatori virtuali purché fisicamente connessi alla stessa cabina primaria dell’impianto - di una parte dell’energia generata annualmente (circa 600.000 kWh).
L’obiettivo del progetto è condividere localmente la ricchezza generata dalle risorse rinnovabili, coinvolgendo attivamente i cittadini.
Percorsi cooperativi
Le Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali aprono la strada a un modello energetico e sociale profondamente integrato e partecipato. Permettono di ridurre i costi delle bollette mentre producono energia localmente e contribuiscono a combattere la povertà energetica. Diventano strumenti strutturali di welfare: promuovono l’inclusione, rafforzano la coesione nelle periferie e nelle aree interne e favoriscono lo sviluppo delle comunità locali.
La cooperazione gioca qui un ruolo centrale: consumatori, produttori, associazioni, imprese sociali, enti locali cooperano insieme nella gestione, nella governance e nei progetti collaterali, dall’efficientamento energetico alla mobilità sostenibile. Attraverso questo paradigma, il consumo diventa un gesto collettivo e responsabile, legato al territorio e al welfare comunitario.
Il percorso che parte dall’esperienza di Cascina Oremo può essere replicato in molti luoghi: scuole, quartieri, centri sportivi, poli culturali. Per abbracciare la transizione energetica non basta installare pannelli solari: serve un’idea cooperativa che metta al centro la persona, la comunità, la sostenibilità. E i progetti delle delle CER CERS lo dimostrano: non sono solo impianti, ma comunità di valore.