Mercoledì 3 settembre la Fondazione Podere Pignatelli, in collaborazione con il Dipartimento DISAFA dell’Università di Torino e con il Consorzio CAPAC, ha ospitato nella sede di Villafranca Piemonte un incontro tecnico dedicato alle coltivazioni di mais e soia. Un appuntamento ormai consolidato, che valorizza il ruolo della sperimentazione come motore dell’innovazione agricola, a partire dal contributo diretto delle imprese cooperative che, come CAPAC, credono nella ricerca applicata e nella diffusione di buone pratiche sul territorio.
L’iniziativa, patrocinata dalla Regione Piemonte, ha offerto momenti di confronto sul campo e aggiornamento tecnico, contribuendo in modo concreto alla circolazione di conoscenze e all’adozione di tecniche agronomiche più sostenibili. Quest’anno si è registrata un’affluenza record, con un numero elevato di aziende partecipanti e una crescente attenzione per un evento che sta assumendo sempre più rilievo, confermandosi un momento chiave di raccordo tra ricerca, sperimentazione e pratiche agricole, con una forte vocazione cooperativa che ne rafforza il valore sociale ed economico.
Proprio il Consorzio CAPAC, aderente a Confcooperative Fedagripesca Piemonte, ha giocato un ruolo chiave nella realizzazione dell’evento. La sua presenza non è solo operativa, ma rappresenta l’impegno di una cooperativa agricola radicata nel territorio, che investe nella formazione tecnica e nella messa in rete delle competenze.
«La nostra partecipazione al Pignatelli Day nasce dalla convinzione che la cooperazione possa e debba essere un attore strategico nella transizione agroecologica – ha dichiarato Renato Chiadò Puli, Presidente di CAPAC –. Offrire occasioni di confronto e strumenti di aggiornamento agli agricoltori significa rafforzare la competitività e la resilienza del comparto maidicolo. È un impegno che CAPAC porta avanti con costanza, valorizzando il sapere condiviso e le esperienze di campo».
Grande attenzione riservata nel corso della giornata al mais, con un focus particolare sulla capacità dell’agrotecnica di supportare le aziende nella gestione degli stress biotici e abiotici. La grande partecipazione da parte degli agricoltori è stata interpretata come un segnale positivo, indice di una crescente consapevolezza sull’importanza della sperimentazione e del trasferimento delle conoscenze tecniche. Nonostante le difficoltà legate all’annata agraria, i campi espositivi hanno mostrato risultati all’altezza delle aspettative.
Analogamente sono state presentate circa 40 varietà di soia, un numero significativamente superiore rispetto alle edizioni precedenti. Un dato che conferma l’interesse crescente verso questa coltura, la cui gestione richiede competenze agronomiche approfondite.
Crescita confermata anche da Amedeo Reyneri, Presidente della Fondazione e docente all’Università di Torino, che ha sottolineato: «Siamo lieti di constatare un aumento costante delle presenze di anno in anno. La Fondazione Podere Pignatelli crede fermamente in questi momenti di confronto, in linea con il nostro statuto che ci impegna nella divulgazione e nella formazione attraverso la sperimentazione e attività dimostrative come quella odierna. In questo contesto, quest’anno abbiamo avuto la possibilità di mostrare anche il nuovo impianto irriguo pivot in grado di aumentare l’efficienza dell’uso dell’acqua».