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Donne, cooperazione e lavoro: riflessioni dalla Festa della Vendemmia di Terre del Barolo

Donne, cooperazione e lavoro: riflessioni dalla Festa della Vendemmia di Terre del Barolo

Tra celebrazioni e riflessioni, la Festa della Vendemmia 2025 di Terre del Barolo ha messo in luce il ruolo delle donne, la centralità della comunità e il valore della cooperazione.

Categorie: Primo PianoLe Notizie

Tags: donne,   vino,   Fedagripesca,   Vendemmia

La vendemmia non è solo un processo agricolo, ma un momento che unisce tradizione, comunità e prospettive per il futuro. In Piemonte, molte cantine cooperative scelgono di celebrarla con iniziative che diventano occasione di confronto e condivisione, confermando quanto il vino sia parte integrante dell’identità del territorio.

La 67ª edizione della Festa della Vendemmia organizzata il 6 e 7 settembre da Terre del Barolo, storica realtà nata nel 1958 a Castiglione Falletto e aderente a Confcooperative Piemonte, ha offerto lo spunto per riflettere su temi di grande attualità: dal ruolo delle donne nella cooperazione agricola, alla centralità del lavoro agricolo, fino alle sfide che il settore dovrà affrontare nei prossimi anni.

Tra i momenti più significativi, la terza edizione del riconoscimento “Quelle che…”, che ha premiato tutte le socie donne, a testimonianza della loro importanza crescente nella gestione delle imprese cooperative. Un messaggio che trova conferma nelle parole di Rosa Oberto, vicepresidente della cantina e di Confcooperative Piemonte Sud con delega all’agricoltura:
«La nostra forza è sempre stata la cooperazione. Essere parte di una realtà collettiva significa avere la certezza di un futuro condiviso, in cui ogni socio è protagonista. Questa festa non celebra solo il vino, ma anche l’impegno, la solidarietà e il legame con la terra che ci unisce da generazioni».

La riflessione si è poi allargata al tema delle prospettive della cooperazione agricola con l’intervento di Alessandro Durando, vicepresidente di Confcooperative Piemonte Sud, che ha ricordato: «La cooperazione agricola ha davanti a sé sfide importanti. Serve chiarezza, correttezza e un impegno costante nel garantire dignità al lavoro, trasparenza nei rapporti e un ruolo centrale per i soci. Solo così potremo affrontare con credibilità le trasformazioni del settore e rispondere alle esigenze delle comunità».

Un approccio che sottolinea la necessità di riconoscere sempre più nettamente il valore della cooperazione autentica e di rafforzare il ruolo delle cantine sociali come motore di coesione territoriale ed economica.

«Terre del Barolo è una delle realtà cooperative più solide e storiche del Piemonte, con 300 soci che rappresentano un esempio concreto di come l’unione possa rafforzare i viticoltori e dare continuità a un territorio – ha dichiarato Domenico Sorasio, segretario di Confcooperative Fedagripesca Piemonte –. La cooperazione in agricoltura significa proprio questo: costruire insieme modelli capaci di durare nel tempo e generare valore per tutta la comunità».

Così la Festa della Vendemmia, pur nella sua dimensione di festa, si conferma un’occasione di riflessione ampia sul futuro dell’agricoltura piemontese e sul ruolo che la cooperazione potrà giocare per affrontarne le sfide, mantenendo al centro persone, lavoro e territorio.



La vendemmia non è solo un processo agricolo, ma un momento che unisce tradizione, comunità e prospettive per il futuro. In Piemonte, molte cantine cooperative scelgono di celebrarla con iniziative che diventano occasione di confronto e condivisione, confermando quanto il vino sia parte integrante dell’identità del territorio.

La 67ª edizione della Festa della Vendemmia organizzata il 6 e 7 settembre da Terre del Barolo, storica realtà nata nel 1958 a Castiglione Falletto e aderente a Confcooperative Piemonte, ha offerto lo spunto per riflettere su temi di grande attualità: dal ruolo delle donne nella cooperazione agricola, alla centralità del lavoro agricolo, fino alle sfide che il settore dovrà affrontare nei prossimi anni.

Tra i momenti più significativi, la terza edizione del riconoscimento “Quelle che…”, che ha premiato tutte le socie donne, a testimonianza della loro importanza crescente nella gestione delle imprese cooperative. Un messaggio che trova conferma nelle parole di Rosa Oberto, vicepresidente della cantina e di Confcooperative Piemonte Sud con delega all’agricoltura:
«La nostra forza è sempre stata la cooperazione. Essere parte di una realtà collettiva significa avere la certezza di un futuro condiviso, in cui ogni socio è protagonista. Questa festa non celebra solo il vino, ma anche l’impegno, la solidarietà e il legame con la terra che ci unisce da generazioni».

La riflessione si è poi allargata al tema delle prospettive della cooperazione agricola con l’intervento di Alessandro Durando, vicepresidente di Confcooperative Piemonte Sud, che ha ricordato: «La cooperazione agricola ha davanti a sé sfide importanti. Serve chiarezza, correttezza e un impegno costante nel garantire dignità al lavoro, trasparenza nei rapporti e un ruolo centrale per i soci. Solo così potremo affrontare con credibilità le trasformazioni del settore e rispondere alle esigenze delle comunità».

Un approccio che sottolinea la necessità di riconoscere sempre più nettamente il valore della cooperazione autentica e di rafforzare il ruolo delle cantine sociali come motore di coesione territoriale ed economica.

«Terre del Barolo è una delle realtà cooperative più solide e storiche del Piemonte, con 300 soci che rappresentano un esempio concreto di come l’unione possa rafforzare i viticoltori e dare continuità a un territorio – ha dichiarato Domenico Sorasio, segretario di Confcooperative Fedagripesca Piemonte –. La cooperazione in agricoltura significa proprio questo: costruire insieme modelli capaci di durare nel tempo e generare valore per tutta la comunità».

Così la Festa della Vendemmia, pur nella sua dimensione di festa, si conferma un’occasione di riflessione ampia sul futuro dell’agricoltura piemontese e sul ruolo che la cooperazione potrà giocare per affrontarne le sfide, mantenendo al centro persone, lavoro e territorio.


La vendemmia non è solo un processo agricolo, ma un momento che unisce tradizione, comunità e prospettive per il futuro. In Piemonte, molte cantine cooperative scelgono di celebrarla con iniziative che diventano occasione di confronto e condivisione, confermando quanto il vino sia parte integrante dell’identità del territorio.

La 67ª edizione della Festa della Vendemmia organizzata il 6 e 7 settembre da Terre del Barolo, storica realtà nata nel 1958 a Castiglione Falletto e aderente a Confcooperative Piemonte, ha offerto lo spunto per riflettere su temi di grande attualità: dal ruolo delle donne nella cooperazione agricola, alla centralità del lavoro agricolo, fino alle sfide che il settore dovrà affrontare nei prossimi anni.

Tra i momenti più significativi, la terza edizione del riconoscimento “Quelle che…”, che ha premiato tutte le socie donne, a testimonianza della loro importanza crescente nella gestione delle imprese cooperative. Un messaggio che trova conferma nelle parole di Rosa Oberto, vicepresidente della cantina e di Confcooperative Piemonte Sud con delega all’agricoltura:
«La nostra forza è sempre stata la cooperazione. Essere parte di una realtà collettiva significa avere la certezza di un futuro condiviso, in cui ogni socio è protagonista. Questa festa non celebra solo il vino, ma anche l’impegno, la solidarietà e il legame con la terra che ci unisce da generazioni».

La riflessione si è poi allargata al tema delle prospettive della cooperazione agricola con l’intervento di Alessandro Durando, vicepresidente di Confcooperative Piemonte Sud, che ha ricordato: «La cooperazione agricola ha davanti a sé sfide importanti. Serve chiarezza, correttezza e un impegno costante nel garantire dignità al lavoro, trasparenza nei rapporti e un ruolo centrale per i soci. Solo così potremo affrontare con credibilità le trasformazioni del settore e rispondere alle esigenze delle comunità».

Un approccio che sottolinea la necessità di riconoscere sempre più nettamente il valore della cooperazione autentica e di rafforzare il ruolo delle cantine sociali come motore di coesione territoriale ed economica.

«Terre del Barolo è una delle realtà cooperative più solide e storiche del Piemonte, con 300 soci che rappresentano un esempio concreto di come l’unione possa rafforzare i viticoltori e dare continuità a un territorio – ha dichiarato Domenico Sorasio, segretario di Confcooperative Fedagripesca Piemonte –. La cooperazione in agricoltura significa proprio questo: costruire insieme modelli capaci di durare nel tempo e generare valore per tutta la comunità».

Così la Festa della Vendemmia, pur nella sua dimensione di festa, si conferma un’occasione di riflessione ampia sul futuro dell’agricoltura piemontese e sul ruolo che la cooperazione potrà giocare per affrontarne le sfide, mantenendo al centro persone, lavoro e territorio.


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