La cornice di Strambino ha ospitato, il 22 settembre, la conferenza regionale organizzata da ASSORUP con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino e il sostegno di partner come DigitalPA. Un appuntamento di rilievo in vista del Congresso Nazionale del 10 ottobre a Firenze, che ha visto confrontarsi rappresentanti di istituzioni, associazioni di categoria e ordini professionali sulle correzioni introdotte al Codice dei contratti pubblici con il Decreto Legislativo n. 209 del 31 dicembre 2024.
In questa nuova fase, la spesa in appalti ha superato i 1.000 miliardi di euro dal 2023, con oltre 125 mila RUP impegnati a tradurre risorse e progettualità in interventi concreti, anche grazie ai fondi PNRR. La sfida ora si sposta sull’esecuzione, momento cruciale in cui le stazioni appaltanti e gli operatori economici sono chiamati a garantire risultati e qualità.
Dopo i saluti istituzionali e gli interventi di giuristi ed esperti, il dibattito ha visto la partecipazione delle associazioni di rappresentanza, tra cui Confcooperative Piemonte. Gianni Di Nunno, Presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi Piemonte, ha rimarcato come il nuovo codice apra prospettive positive per il sistema delle imprese: “Il Codice del 2016 trasmetteva una visione sfiduciata delle relazioni economiche, come se gli operatori fossero per natura in contrapposizione. Le correzioni introdotte, invece, valorizzano il principio della fiducia e restituiscono spazio a rapporti basati su responsabilità e correttezza reciproca. È un cambiamento importante, che mette in cammino istituzioni, RUP e imprese verso un approccio più costruttivo.”
Di Nunno ha inoltre evidenziato la necessità di riconoscere e premiare le imprese virtuose: “Se chi sbaglia viene giustamente sanzionato, è altrettanto giusto che chi opera bene possa ottenere strumenti in più per competere. Le imprese sono un alleato fondamentale della pubblica amministrazione, e la legge 36 del 2023 lo ha finalmente riconosciuto imponendo l’obbligo dell’applicazione dei contratti collettivi nei bandi di gara. Questo è un passo di chiarezza e trasparenza che tutela lavoratori e imprese sane.”
Il tema delle retribuzioni è stato centrale nell’intervento, con un richiamo alla connessione tra gare e salari: “Non esiste un percorso alternativo: la corretta applicazione dei contratti collettivi è il solo modo per garantire ai soci e ai lavoratori delle cooperative una retribuzione adeguata. Ma non possiamo ignorare il problema dei costi crescenti: se aumentano, devono essere riconosciuti anche alle imprese che operano negli appalti. Per questo Confcooperative continua a sollecitare il legislatore, proponendo anche soluzioni innovative, come un Fondo dedicato a sostegno delle regioni nella revisione dei contratti. L’equilibrio contrattuale e il giusto salario non sono aspetti separati: viaggiano insieme.”
Uno sguardo è stato rivolto anche al contesto europeo: “L’economia sociale di mercato che l’UE ci invita a perseguire è una sfida complessa ma positiva. Le cooperative e le imprese in generale hanno tutte le potenzialità per affrontarla e per garantire crescita sostenibile, qualità dei servizi e tutela del lavoro. Se vogliamo andare lontano dobbiamo farlo insieme: Confcooperative è pronta a lavorare con Assorup e con tutti i soggetti coinvolti.”