In un'epoca caratterizzata da continue sfide, dalla volatilità dei mercati alle stringenti richieste qualitative dei consumatori, la cooperazione non si configura più come una mera opzione, bensì come una leva strategica fondamentale per assicurare resilienza, sostenibilità e competitività dell'intera filiera piemontese.
Gli Stati Generali della Frutticoltura Piemontese, organizzati Fondazione Agrion ed Edagricole - Tecniche Nuove, venerdì 28 ottobre presso il Centro Sperimentale di Manta sono stati l’occasione per discutere di questi tempi, che hanno messo in luce, in maniera inequivocabile, come il futuro del settore agricolo, in particolare quello frutticolo, sia indissolubilmente legato al rafforzamento delle realtà cooperative e a un approccio congiunto. Un evento cruciale che ha riunito oltre 200 attori chiave del settore, tra rappresentanti della ricerca, delle istituzioni e delle aziende agricole.
Questo incontro ha offerto l'opportunità di approfondire il valore aggiunto che l'azione collettiva può generare, trasformando le difficoltà in opportunità di crescita e innovazione anche per uno dei settori di punta della nostra regione.
La giornata ha segnato un momento fondamentale con l'inaugurazione del DIGI OPEN LAB, un progetto destinato a diventare un centro nevralgico di innovazione: facendo lavorare congiuntamente ricercatori, imprese e agricoltori per sviluppare soluzioni all'avanguardia e applicare le più avanzate tecnologie, il progetto punta a fornire risposte efficaci alle grandi sfide che minacciano il settore agroalimentare, tra cui i cambiamenti climatici, la scarsità idrica, l'insorgenza di nuove malattie e la cronica difficoltà nel reperire manodopera qualificata.
L'evento ha sancito l'impegno collaborativo, attraverso la firma di un manifesto d'intenti, che coinvolgerà i quattro principali poli universitari regionali: Politecnico di Torino, Università di Torino, Università del Piemonte Orientale e Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, affiancati da Fondazione Agrion e Regione Piemonte.
Dopo i saluti istituzionali dell’Assessore Regionale al Commercio, all’Agricoltura, Paolo Bongioanni, del Vice presidente commissione agricoltura del Senato, Giorgio Maria Bergesio, e del Parlamentare Europeo, Giovanni Crosetto, il pomeriggio è stato invece dedicato all’approfondimento dei temi dell'innovazione e della sostenibilità. Esperti, tra cui Angelo Frascarelli, dell’Università di Perugia, Luca Nari, della Fondazione Agrion e Bruno Mezzetti, dell’Università Politecnica delle Marche hanno analizzato l'evoluzione della PAC, le criticità del comparto frutticolo e le nuove strategie per l’innovazione varietale e la gestione del rischio, con l'intervento di Andrea Berti di Asnacodi ed Elisa Macchi di Cso Italy.
La fase successiva del dibattito ha visto al centro il tavolo di confronto con la filiera ortofrutticola, un momento cruciale che ha radunato i principali attori del settore, tra cui molti rappresentanti del mondo cooperativo. Hanno preso parte alla discussione protagonisti dell'imprenditoria e della distribuzione, tra cui figure di spicco come Marco Rivoira (Gruppo Rivoira), Domenico Sacchetto (Presidente AOP Piemonte), Roberto Morello (Confcooperative Fedagripesca Piemonte), Fabrizio Galliati (Presidente CAAT Torino) e Domenico Paschetta (Presidente Ortofruit e fondatore di Orbita SB). A siglare l'importanza dell'evento, è intervenuto in chiusura il Direttore dell'assessorato Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, Paolo Balocco, che ha sottolineato il valore strategico dell'incontro e la rilevanza degli scambi avvenuti per il futuro del comparto.
La presenza congiunta di ricerca, innovazione e associazioni di categoria ha ribadito come il futuro della frutticoltura risieda in un approccio interconnesso e collaborativo. In un contesto di forti oscillazioni di mercato e necessità di elevati standard qualitativi, la cooperazione cessa di essere una semplice opzione per diventare una precondizione di sopravvivenza.
"La cooperazione è lo strumento messo a disposizione di noi produttori agricoli che ci permette di unire due concetti fondamentali: le persone e l'insieme. Lavorare insieme è l'unico strumento efficace per la programmazione produttiva collettiva, essenziale per bilanciare l'offerta e negoziare contratti stabili con la GDO, superando quella frammentazione che rende l'agricoltore un anello debole della filiera. In Piemonte abbiamo già dimostrato questa efficacia, affrontando in maniera unitaria problemi complessi come quelli della manodopera stagionale, e ottenendo risultati concreti." - Roberto Morello, Presidente Confcooperative Fedagripesca Piemonte