Mercoledì 19 novembre, la Cooperativa Sociale Mirafiori inaugurerà “Una serra per Mirafiori”, progetto realizzato con il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo, presso lo Spazio WOW, un progetto che unisce agricoltura urbana, sostenibilità e inserimento lavorativo per persone svantaggiate. L’iniziativa, frutto del percorso trentennale della cooperativa all’interno del quartiere, rappresenta un nuovo, ambizioso tassello nel processo di riqualificazione urbana e sviluppo di comunità.
La Cooperativa Sociale Mirafiori, fondata nel 1988, e aderente a Confcooperative Federsolidarietà Piemonte, si è affermata come un punto di riferimento essenziale per il quartiere di Torino sud, dedicando i suoi servizi e progetti al disagio giovanile e alle fragilità familiari, con interventi che spaziano dalla cura di situazioni di difficoltà socio-economica a quella psicologico-psichiatrica, ampliando nel tempo il raggio d'azione anche a servizi per adulti e donne vittime di violenza. L'attività più significativa in quest'ottica è la gestione del ristorante La Locanda nel Parco, un vero e proprio laboratorio sociale che tra i suoi 14 lavoratori dipendenti comprende anche persone provenienti da percorsi di disagio e delle comunità gestite dalla cooperativa.
Un impegno, quello della cooperativa, verso la sostenibilità in tutte le sue declinazioni. Così, il cuore del progetto “Una serra per Mirafiori” è l'aeroponica: una tecnica di coltivazione che permette di azzerare il consumo di terra e di ridurre quasi del 98% l’apporto di acqua rispetto ai metodi tradizionali. Inoltre, l'ambiente coperto e controllato permette l'eliminazione di pesticidi e assicura un ciclo produttivo annuale di micro-ortaggi.
“Stimiamo che la serra sarà in grado di produrre circa 25.000 micro-ortaggi l'anno. – spiega il Presidente Luca Cordaro – Questi prodotti saranno destinati a coprire il fabbisogno del nostro ristorante, utilizzati dalle comunità per minori gestite dalla cooperativa, e immessi sul mercato di quartiere per diffondere la cultura della sostenibilità. Si tratta di produzione a Km zero, un fattore che abbatte drasticamente i costi e l'impatto del trasporto e che genera anche una nuova piccola consapevolezza sui modelli di consumo alternativi all’interno del quartiere”.
Oltre all'impatto ambientale e produttivo, la serra avrà una forte valenza sociale, garantendo l'inserimento lavorativo di almeno una persona svantaggiata che, affiancata da un professionista esperto, gestirà l'intera filiera. “Il nostro obiettivo, con questo progetto, è creare un'impresa sociale solida, in grado di competere sul mercato grazie alla qualità, alla sostenibilità e a un forte impatto sociale – continua Cordaro – Lavorare in un quartiere come Mirafiori, spesso percepito come periferico o dormitorio, è cruciale per noi e questa iniziativa si inserisce in un più ampio sforzo di sviluppo di comunità e riqualificazione urbana, volto a ricostruire quel tessuto sociale che nel tempo si è indebolito.”
ll progetto è sostenuto anche dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale nell’ambito del programma Nazionale Metro Plus e Città Medie Sud 2021 - 2027, con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale e il Comune di Torino. Una sinergia tra enti pubblici, fondazioni e attori del Terzo Settore che dimostra l'importanza di un approccio condiviso per affrontare le sfide sociali e ambientali del territorio.
“Questo progetto è la perfetta sintesi del valore della cooperazione sociale, la dimostrazione concreta che l’innovazione, quando è guidata dai principi della solidarietà, crea valore aggiunto per l'intera comunità. Attraverso l'inserimento lavorativo e la sostenibilità, la Cooperativa Mirafiori sta piantando un seme di speranza e sviluppo in un quartiere cruciale di Torino, confermando il ruolo fondamentale delle nostre cooperative nei territori.” - Enrico Pesce, Presidente Confcooperative Federsolidarietà Piemonte