Confcooperative Piemonte dà il benvenuto a Stefania Buffagni, nuova direttrice regionale. La sua nomina arriva in un passaggio decisivo per il movimento cooperativo, nel quale il riconoscimento dell’economia sociale si traduce in prospettive concrete di politica economica e in un confronto più strutturato con le istituzioni.
Con una solida esperienza nella rappresentanza cooperativa e nella progettazione europea, Buffagni porta competenze economiche e una visione orientata alla concretezza. Dal 2008 ha operato nell’area Sviluppo d’impresa del Consorzio GestCooper sca ed in FedagriPesca Piemonte, supportando cooperative agricole piemontesi su bandi, investimenti e innovazione, e ricoprendo ruoli strategici nei comitati dell’ecosistema formativo ed agroalimentare (Academy Agrifood, ITS Fondazione Agroalimentare Piemonte, Polo Agrifood, CdL in Scienze e Tecnologie Agrarie). A questo si affianca il ruolo di revisore confederale, in un percorso che unisce management cooperativo, progettazione europea e filiere produttive.
Tra le priorità della nuova direzione di Confcooperative Piemonte: essere punto di raccordo tra Confederazione e territori, consolidare il posizionamento istituzionale e promuovere sviluppo, coesione e innovazione. «Confcooperative Piemonte deve essere una regia che ascolta i territori e connette le imprese. Lavoreremo per un dialogo più incisivo con le istituzioni e per dare gambe all’economia sociale con progetti che generano impatto e lavoro di qualità», afferma Buffagni. Fondamentale sarà il lavoro di squadra a tutti i livelli ed il sostegno concreto alle cooperative, per promuovere sviluppo e coesione, ma anche attrattività, innovazione e sviluppo del modello cooperativo.
L’obiettivo è duplice: accompagnare la definizione del Piano nazionale per l’economia sociale e, al contempo, tradurlo in opportunità concrete per le imprese, con attenzione ai nodi strategici – lavoro e competenze, welfare territoriale, energia e transizione ecologica, abitare, cultura, agroalimentare, salute di comunità. Il ruolo pubblico della cooperazione, qui, non è una retorica: è una infrastruttura sociale che tiene insieme sviluppo e coesione.
Il percorso che si apre punta quindi a un’organizzazione capace di essere “ponte” e “motore”: ponte tra livelli e tra attori della società regionale; motore di progettualità, innovazione e lavoro ben fatto. Sempre con l’obiettivo di dare risposte più rapide e concrete alle imprese e alle comunità che la cooperazione, da sempre, tiene insieme.