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Confcooperative e l’Alleanza contro la Povertà

Confcooperative e l’Alleanza contro la Povertà

Paschetta: “Sostegno economico e inclusione lavorativa vanno declinati insieme”

Categorie: Primo PianoLe Notizie

Tags: Domenico Paschetta,   Confcooperative,   Confcooperative Piemonte,   reddito di inclusione,   povertà

E’ notizia recente l’approvazione da parte del Senato del Reddito di Inclusione (Rei), che prevede un sostegno economico per coloro che versano in condizioni di povertà assoluta. La somma stanziata, pari a circa due miliardi e 700 milioni di euro per il 2017 e il 2018, non è certo sufficiente, ma sicuramente significativa e senza precedenti nel nostro Paese, che non ha mai previsto una misura universale per i poveri assoluti. Il 14 aprile scorso, Il Governo e l’Alleanza contro la Povertà hanno siglato un memorandum per la realizzazione della legge delega.
Nel provvedimento è previsto anche il finanziamento dei servizi per l’inclusione sociale e lavorativa, e non solo risorse economiche, per accompagnare le persone verso un processo di inclusione lavorativa. “Sostegno economico e inclusione lavorativa vanno infatti declinati insieme” spiega Domenico Paschetta, presidente di Confcooperative Piemonte “se vogliamo raggiungere risultati significativi. Confcooperative, tra i soci fondatori dell’Alleanza contro la Povertà, si è adoprata in questa direzione con le altre associazioni aderenti all’Alleanza sia a livello nazionale sia locale. In Piemonte abbiamo lavorato in rete con le istituzioni locali, tenendo i rapporti con il livello nazionale, e svolgendo un lavoro di forte sensibilizzazione”. L’Alleanza contro la Povertà, nata nel 2013, a cui aderiscono 35 componenti, tra istituzioni, enti e associazioni, si è impegnata a fondo in questi anni per raggiungere l’obiettivo di favorire l’introduzione del Rei e insieme il reinserimento nel mondo del lavoro per chi è stato estromesso o non vi è mai entrato.
Come ha ricordato il presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini, in un articolo del gennaio scorso sul Corriere Sociale: “Abbiamo in Italia oltre 1.582.000 famiglie, pari a non meno di 4,5 milioni di cittadini, che vivono in una condizione di povertà assoluta. Il tasso di occupazione femminile è inferiore al 50%. Oltre 2 milioni di giovani non studiano e non lavorano. Un quadro macroeconomico deteriorato dagli effetti della crisi”.
Il Rei rappresenta un primo passo, anche se gli stanziamenti attualmente previsti non coprono al momento se non di un terzo la domanda.

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