“I molteplici ostacoli burocratici e l’assenza di fondi adeguati sono due dei principali fattori che stanno mettendo a rischio la manutenzione delle nostre montagne e la sopravvivenza stessa degli operatori del settore forestale - afferma Gianni Tarello, responsabile del settore forestale di Fedagri Piemonte e portavoce nazionale del Coordinamento Forestazione dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – ci appelliamo alla Regione, perché metta mano a questo problema cruciale, rilevante dal punto di vista ambientale, sociale ed economico”.
“Teniamo presente - spiega Tarello - che in cento anni le aree boschive sono più che decuplicate, a causa del progressivo abbandono dell’agricoltura di montagna.
La cooperazione forestale ha nella sua mission la cura delle aree boschive e la loro manutenzione, ma è costretta, a causa dell’assenza di investimenti oculati e di lungo periodo, a diversificare le proprie attività per mantenere l’occupazione. Con riferimento agli incendi tengo ad evidenziare che il dolo è spesso evidente, ma che, purtroppo, non ci sono controlli tali da garantire un risarcimento equo dei gravi danni subiti dalla comunità”.
Secondo una ricerca dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari ogni metro quadro di bosco distrutto dal fuoco, oltre ai gravi danni ambientali e paesaggistici, produce un aggravio a carico della collettività pari a circa 20 mila euro.
“Occorrono politiche lungimiranti - aggiunge il presidente di Fedagri Piemonte Tommaso Mario Abrate – e anche azioni educative e culturali che consentano di conoscere la silvicultura e i suoi principi. L’Italia inoltre è uno dei principali importatori di legna per fini energetici al mondo, pur avendo un prodotto di grande qualità, che però non è valorizzato”.
Fedagri Piemonte si augura che finalmente la Regione Piemonte, di concerto con le comunità locali e gli attori che operano nelle aree montane e nella forestazione, possa dare una significativa priorità a questo settore.
LC