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LEGGE 141/2015 SULL’AGRICOLTURA SOCIALE: UN CONFRONTO CON IL VICE MINISTRO ANDREA OLIVERO

LEGGE 141/2015 SULL’AGRICOLTURA SOCIALE: UN CONFRONTO CON IL VICE MINISTRO ANDREA OLIVERO

Venerdì 19 gennaio momento di confronto con il Vice ministro, insieme a dieci Cooperative Sociali del cuneese

Categorie: Primo PianoLe Notizie

Tags: Agricoltura sociale,   Fedagri,   Andrea Olivero,   Federsolidarietà,   Mipaaf,   Ministero delle politiche agricole alimentari e fo,   Osservatorio nazionale

Un percorso intenso e significativo, che ha coinvolto e continua a coinvolgere quotidianamente gli attori di due mondi cooperativi (l’agricoltura ed il sociale) mai vicini quanto oggi: la legge 141/2015 del 18/8/2015 sull’Agricoltura Sociale è stata al centro dell’incontro tra il Vice ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Andrea Olivero e un gruppo di dieci cooperative sociali cuneesi coinvolte in “Progettare l’agricoltura sociale nello sviluppo di comunità”, il percorso formativo promosso da Irecoop Piemonte, nella sua tappa di venerdì 19 gennaio presso la sede di Confcooperative Cuneo. Relatori, insieme al Vice ministro, Paolo Aceto, Funzionario della Regione Piemonte, Davide Viglino, Segretario di Fedagri Piemonte e Luca Facta, Direttore di Federsolidarietà Piemonte, sui nuovi bandi in apertura nell'ambito del PSR 2014/2020 Regione Piemonte e sulle proposte della cooperazione sociale per rendere l’applicazione della legge sempre più vicina ai percorsi di inclusione sociale e alla promozione di servizi di welfare di prossimità nelle aree interne. I lavori sono stati introdotti da Mario Abrate, Presidente di Fedagri Piemonte. All’incontro era presente anche il Direttore regionale di Confcooperative Piemonte Domenico Sorasio.

Al centro dell’incontro, l’approfondito intervento del Vice ministro Olivero, tra i principali promotori della legge, che approda al 2018 in un momento di definizione delle linee guida applicative in sede regionale, grazie all’attività svolta dall’Osservatorio sulla cooperazione agricola italiana. In risposta alle necessità del mondo cooperativo agricolo e sociale, la 141/2015 riconosce un fenomeno presente nel nostro paese in diverse forme sin dagli anni ’70, ed esente sinora da regolamentazioni. La legge quadro stabilisce criteri di omogeneità per lo sviluppo del modello agricolo sociale, e cerca di regolamentare i punti di connessione tra l’attività sociale e quella agricola, sia dal punto di vista organizzativo che fiscale. L’obiettivo quindi, quello di trovare modalità di cooperazione tra soggetti differenti, cercando un punto di incontro tra logiche produttive e sociali, valorizzando e promuovendo le alte professionalità presenti nei due mondi. Fondamentale l’introduzione di un elemento di responsabilizzazione del mondo agricolo e di sviluppo del welfare nelle aree rurali, dove è storica la difficoltà per gli enti locali di offrire determinati servizi. La legge, infine, riconosce e giustifica la multifunzionalità di molte imprese agricole. Sottolineati dal Vice ministro i tanti servizi “ecosistemici” delle piccole imprese agricole di supporto alle comunità rurali, in special modo in aree svantaggiate, finalmente riconosciuti dal legislatore.

“Stiamo assistendo in questi mesi a una fase di costruzione delle linee guida in sede all’Osservatorio per l’applicazione della legge a livello regionale” spiega Luca Facta, Direttore di Federsolidarietà Piemonte, “l’obiettivo dev’essere certamente quello di costruire nuovi modelli di welfare, per favorire lo sviluppo di comunità, specie nelle aree rurali e svantaggiate. Dal nostro punto di vista l’agricoltura sociale si rivela fondamentale per l'inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità, e nell’offerta di prestazioni sociali che affianchino la parte terapeutica, di attività sociali di servizio per le comunità locali, come progetti finalizzati all'educazione ambientale e alimentare. Si tratta di un percorso da costruire a più mani”. Il Segretario di Fedagri Piemonte Davide Viglino, intervenuto per illustrare le principali linee guida del PSR 2014-2020 in merito allo sviluppo rurale, aggiunge “Elemento fondante del PSR 2014/2020 è il suo sostegno non soltanto all’agricoltura ma all’intero comparto rurale, da sottolineare ancor più alla luce del fatto che il 90% del territorio UE è costituito da aree rurali. PSR che è strutturato su tre obiettivi fondamentali: il miglioramento della competitività delle imprese, la sfida per la sostenibilità e per la lotta ai cambiamenti climatici ed infine lo sviluppo territoriale equilibrato. La legge 141/2015 si posiziona come fondamentale tassello a supporto di un settore in costante crescita. Solo per la Regione Piemonte, nei 7 anni di programmazione, sono previsti circa 1 miliardo di Euro di investimenti per l’attuazione del programma”.

“Un plauso va sicuramente al Vice Ministro Olivero”, aggiunge il Direttore di Confcooperative Piemonte Domenico Sorasio, "che ha l’agricoltura sociale nelle proprie deleghe governative in quanto ha saputo proporre un provvedimento che avvicina il mondo agricolo al mondo del sociale, mondi in cui la cooperazione non solo è presente ma più di altri è in grado di costruire relazioni e progettualità sul tema andando ben oltre allo scontro ideologico tra mondo agricolo e sociale che non ci appartiene. Siamo ora in attesa dei decreti attuativi e non meno importante la legiferazione a livello regionale che ovviamente dovrà tener conto della norma nazionale."

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