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Disposizioni coordinate in materia di cultura

Disposizioni coordinate in materia di cultura

Il presidente di Federcultura Andrea Ferraris espone le osservazioni al disegno di legge regionale.

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Tags: Andrea Ferraris; Federcultura; Alleanza;

“Condividiamo la scelta della Regione Piemonte di procedere alla stesura di un Testo Unico per il comparto culturale, per l’importanza di dare una programmazione a questo settore, oggi quanto mai strategico, e dal valore intrinseco indiscutibile” così commenta Andrea Ferraris (nella foto con il ministro Franceschini), presidente di Federcultura Piemonte, federazione che, insieme alle altre due centrali cooperative piemontesi, e dunque a nome dell’Alleanza delle Cooperative del Piemonte settore cultura, presieduta anch'essa da Andrea Ferraris, ha presentato nelle scorse settimane le proprie osservazioni al disegno di legge 275 “Disposizioni coordinate in materia di cultura”.
“Esprimiamo soddisfazione perché, rispetto alle prime stesure, sono state recepite alcune nostre richieste, quali l’inserimento del principio di sussidiarietà, di inclusione sociale, e un maggiore riferimento esplicito alle imprese. Non leggiamo tuttavia - prosegue Ferraris - un solo riferimento alla co-progettazione, strumento indispensabile per l’applicazione concreta del principio di sussidiarietà e per un’adesione che non sia solo teorica ai principi dell’economia civile”.
Soddisfazione è invece espressa per la scelta di una programmazione triennale, che dà alle imprese la possibilità di una pianificazione di medio periodo.
L’attenzione della Federazione è concentrata soprattutto sull’articolo 9 del disegno di legge, dove le “piccole imprese” risultano le uniche destinatarie degli interventi. La cultura, volano economico indiscusso, deve potersi avvalere di più attori, i cui requisiti fondamentali sono il rispetto degli standard di qualità dei servizi e dei prodotti erogati, dei diritti dei lavoratori, dei processi messi in atto. La dimensione, grande o piccola che sia, di per se stessa, non è, evidentemente, indizio di qualità.
Federcultura Piemonte inoltre chiede che le imprese cooperative siano inserite a pieno titolo e in modo esplicito tra i soggetti destinatari per le loro specificità, quali l’assenza di scopo di lucro e la funzione sociale, esplicitamente riconosciuta all’art. 45 della Costituzione.
“Il futuro è nella coniugazione della dimensione culturale e sociale insieme” conclude il presidente Ferraris “per consentire al nostro territorio uno sviluppo significativo anche sul lungo periodo”.



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