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1 giugno. Prospettive digitali: save the date!

1 giugno. Prospettive digitali: save the date!

IX appuntamento della rassegna dedicato alle neuroscienze.

Categorie: Primo PianoLe NotizieDalle Federazioni

Tags: Consumo e Utenza; Prospettive digitali;


Venerdì primo giugno, ore 9,15, a Torino, corso Francia 329, arriva il nono appuntamento di Prospettive Digitali, la rassegna promossa dalla federazione delle cooperative di Consumo e Utenza di Confcooperative Piemonte, con il patrocinio della Pastorale regionale sociale e del lavoro.
Affronteremo il tema delle neuroscienze, in rapporto alla comunicazione digitale e alla cooperazione. Come sempre, lo faremo con l’aiuto di docenti autorevoli, che ci guideranno in un percorso originale, che ha la peculiarità di tenere conto del lavoro cooperativo e della cultura cooperativa.
Alle ore 12 inaugureremo un nuovo format, “Fermata Marche”, in cui, ogni volta, incontreremo un autore che ci presenterà un suo libro. Inizieremo con “La savia bambina” di Marzia Camarda. Vi aspettiamo.
Di seguito gli abstract delle due relazioni e presto un aggiornamento con il programma completo dei lavori e altre informazioni sul nuovo format.
Per le iscrizioni: cassetta.l@confcooperative.it

"Il contributo delle neuroscienze alla comunicazione aziendale, al tempo della trasformazione digitale"

Marketing emotivo, customer experience, storytelling sono strumenti davvero molto importanti, strumenti che legano, ma che nello stesso tempo possono separare.
La scoperta dei neuroni specchio e la creazione di condizioni che sviluppano l’ossitocina - l’ormone dell’affettività, dell’attaccamento e della fiducia - sono possibilità da cogliere, possibilità che però possono anche essere vanificate. Sono strumenti che applichiamo inconsapevolmente tutti i giorni nella nostra vita, nelle nostre attività. Renderne consapevole l’uso può aumentare le potenzialità del nostro agire.
Oggi la minaccia della tecnologia appare più lontana della minaccia in carne e ossa. Il "rispetto", la “dignità” e "l'orgoglio" all’apparenza sono sentimenti meno esercitati e meno chiamati in campo nelle relazioni lavorative e non, e il tempo sembra essersi trasformato in un "social-tempo". Se il tempo della connessione è lo stesso di quello del tempo reale, allora si deve immediatamente assumere il controllo di quello che si tende a fare quando si decide di "entrare in rete".
Sappiamo che dietro alla tecnologia può nascondersi il vuoto e visto che è invasiva, intelligente e rilevante, è bene che l’intelligenza umana, che è naturale e non artificiale, impari a farne un uso che sia al servizio della dimensione naturale, armonica e sociale, dove io “sto bene e “lavoro bene” perché “tutti stanno bene” e “lavorano bene”.

Maria Grazia Turri, economista e filosofa, docente di Linguaggi della comunicazione aziendale per il corso di Laurea in Management dell’Informazione e della comunicazione aziendale dell’Università degli Studi di Torino. E’ consulente in neuromarketing e neuroeconomia. Ha svolto attività di ricerca in diverse materie, tra le quali neuromarketing, neurocomunicazione, ontologia e metafisica sociale. Tra le sue pubblicazioni: “Gli dei del capitalismo, teologia economica nell’età dell’incertezza” (ed. Mimesis, 2014); “Biologicamente sociali, culturalmente individualisti” (Ed. Mimesis, 2012); “Gli oggetti che popolano il mondo” (Ed. Carocci, 2011).

"Neuroscienze e cooperazione"

Sono due i modi di vivere lo spaesamento del mondo tecnologico, due i modi di coltivare studio e passione per le innovazioni e le scoperte. Uno immagina la libertà più radicale che si spinge fino al “superamento” dell’umano; l’altro intende la libertà come umanizzazione. Uno è l’impresa dell’”homo creator”, l’altro l’azione della “gift economy”.
L'ambiente del postumano è l'artificiale. L’umano, tuttavia, è infinitamente di più: ha carattere complessivo. La svolta antropocentrica che si è compiuta nella tecnologia non può evitare però la domanda fondamentale «Che cosa è l’umano?» Perché non definiamo umano esattamente ciò che la macchina non potrebbe mai riprodurre? L’atto d’amore, la consapevolezza creativa, l’umiltà. È istruttiva l’evoluzione del marketing.
I siti web che praticano il content-marketing o lo storyselling, presentano le virtù della nuova commercializzazione: nella relazione faccia a faccia o nella corrispondenza via web sono importanti l’affetto per clientela, il senso di altruismo, l’onestà e l’umiltà. Senza le virtù, oggi non si vende. La condivisione prevale sulla proprietà, la sostenibilità mette in crisi il consumismo, la cooperazione ridimensione la concorrenza. Il capitale umano e sociale diventa risorsa economica pari a quello finanziario. L’attuale ricerca delle neuroscienze lavora su un’ipotesi affascinante: i “neuroni specchio” come base neurale dell’attitudine a porsi in relazione con altri individui. Nel mondo tecnologicamente globalizzato, vince l’umano comune. Senza la fiducia come potrebbe funzionare l’economia?

Domenico Cravero, sociologo, psicoterapeuta, fondatore della cooperativa sociale di agricoltura biologica Terra mia di Torino, con sedi operative in diverse località del Piemonte. Supervisiona e guida le equipe professionali di dieci comunità terapeutiche e di altri servizi educativi (come il Centro per l’educazione alimentare La Sana Terra di Grugliasco). Autore di numerosi libri, tra i quali alcuni di carattere antropologico: Nel cuore della vita, EMP, 2012; L’educazione del desiderio, EMP, 2012, L’educazione alla solitudine EMP, 2012; Cantare la terra Effatà 2015; Prendersi cura dell’amore LDC 2015; Vulnerabilità. EMP, 2016; Il dono (EMP, 2016).

LC




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