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Previdenza Cooperativa: il fondo unico di previdenza complementare per tutti i lavoratori delle cooperative

Previdenza Cooperativa: il fondo unico di previdenza complementare per tutti i lavoratori delle cooperative

Votato il 15 aprile primo bilancio del quinto fondo nazionale 

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Tags: Previdenza Cooperativa,   previdenza complementare

Il 1 luglio 2018 nasceva dalla fusione di Cooperlavoro, Previcooper e Filcoop uno dei fondi pensione negoziali più grandi e patrimonializzati del Paese. “Previdenza Cooperativa – ricorda Luca Facta, Responsabile delle Relazioni Sindacali di Confcooperative Piemonte a margine della prima Assemblea dei delegati svolta il 15 aprile a Bologna - è l’unico fondo di previdenza complementare aperto a tutti i settori ed imprese cooperative e fa riferimento ai contratti nazionali di lavoro sottoscritti da Confcooperative, Legacoop e Agci con Cgil, Cisl e Uil.  Possiamo tranquillamente dire – ha continuato Facta – che è il quinto fondo per iscritti,112.000, e l’ottavo per patrimonio, 1,9 miliardi di euro. In Piemonte sono circa 5800 gli iscritti a fine 2018, il 68% donne”.

A partire dallo scorso 16 luglio le aziende associate alle tre centrali cooperative hanno iniziato a versare i contributi complementari per i propri dipendenti al nuovo Fondo. Sul sito www.previdenzacooperativa.it sono disponibili tutte le informazioni per i nuovi iscritti e per i lavoratori già aderenti a Cooperlavoro, Previcooper e Filcoop, che sono automaticamente iscritti a Previdenza Cooperativa e mantengono senza alcun onere, tra le altre, le anzianità di iscrizione maturate nei Fondi di origine, i requisiti di partecipazione, le posizioni individuali accumulate e il medesimo comparto di investimento. 
“Il Consiglio di amministrazione transitorio, eletto nel febbraio scorso e guidato dal presidente Stefano Dall’Ara – ha concluso Facta – ha presentato nel corso dell’assemblea un risultato positivo del fondo, soprattutto per gli iscritti: a fronte di 180 milioni di euro di contributi incassati per le prestazioni, è stato erogato un relativo valore di 138 milioni. Le economie di scala legate alla fusione comporteranno per il futuro, si stima, una diminuzione tra il 5% e il 10% delle principali voci di spesa di gestione del Fondo, grazie alla razionalizzazione dei servizi e alla rinegoziazione con i fornitori e i gestori finanziari. Nonostante la crisi economica ed occupazionale iniziata nel 2008, negli ultimi 10 anni i tre Fondi previdenziali della cooperazione hanno registrato una crescita degli associati, un forte incremento del patrimonio e dati molto positivi di andamento nei diversi comparti, a fronte di costi di gestione molto contenuti”

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