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Sanità di territorio: la cooperazione piemontese al servizio dei cittadini

Sanità di territorio: la cooperazione piemontese al servizio dei cittadini

Al centro dell’Assemblea Regionale di Confcooperative Sanità Piemonte, che ha visto la conferma del Presidente Mario Sacco alla guida della Federazione, il rapporto con la Pubblica Amministrazione per la costruzione della filiera della salute

Categorie: Primo PianoDalle Federazioni

Tags: Piemonte,   Assemblea,   Sanità

Si è tenuta venerdì 29 aprile 2022 presso la Casa della Cooperazione in Corso Francia 329 a Torino l’Assemblea Regionale di Confcooperative Sanità Piemonte. Confermato Mario Sacco nel ruolo di Presidente della Federazione.

A seguito dei saluti e dell’introduzione del Presidente di Confcooperative Piemonte, Tino Cornaglia, e alla presenza dell’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi, si è discusso del ruolo fondamentale ricoperto dalla cooperazione nella gestione dell’emergenza sanitaria e della necessità di implementare ulteriormente la collaborazione tra la Pubblica Amministrazione e Confcooperative Sanità Piemonte, in rappresentanza delle numerose farmacie, cooperative di medici e strutture socio-sanitarie che operano quotidianamente come primo presidio sanitario sul territorio piemontese.

Mario Sacco, Presidente di Confcooperative Sanità Piemonte, ha sottolineato: “La cooperazione sanitaria ha dimostrato, con grande esperienza, l’importanza del proprio ruolo in questi due anni di pandemia. Forti di ciò, le cooperative sanitarie dislocate su tutto il Piemonte possono ricoprire un’importanza strategica per una proficua integrazione socio-sanitaria con il privato, in nome di un principio di sussidiarietà che può contribuire allo sviluppo di un’efficace sanità di territorio. Fino ad oggi, infatti, in Piemonte vi è stata una sanità fortemente centrata sugli ospedali, ma c’è bisogno di tornare a puntare sul territorio, con una maggiore prevenzione e una sanità che sia vicina alle famiglie e ai cittadini, anche grazie alle nuove modalità digitali sviluppate durante l’emergenza”.

Giuseppe Milanese, Presidente nazionale di Confcooperative Sanità, ha dichiarato: “Il lavoro più importante per il corretto utilizzo delle risorse del PNRR è sicuramente rimesso alle Regioni. Confcooperative Sanità Piemonte, insieme alle altre federazioni regionali, è pronta a contribuire con uno sforzo straordinario, grazie al lavoro delle proprie cooperative di medici, farmacisti, operatori socio-sanitari e società di mutuo soccorso. L’obiettivo è garantire la migliore assistenza possibile alla popolazione su tutto il territorio, per rispondere con efficienza ai bisogni dei cittadini nei diversi contesti. Come cooperazione, infatti, crediamo di poter essere il partner più indicato per promuovere una sanità di qualità e di prossimità, ferma restando la necessità di una stretta collaborazione con gli interlocutori della Pubblica Amministrazione, per colmare il vuoto della carenza di personale sanitario e proseguire nel lavoro di sviluppo di regole certe per gli operatori del privato accreditato”.

Assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, ha dichiarato: “La pandemia Covid insegna che solo la collaborazione tra tutti i soggetti pubblici e privati che si occupano di sanità consente di ottenere dei risultati, nell’interesse dei cittadini ed in particolare di coloro che si trovano in condizione di fragilità. Per garantire il miglior livello di assistenza va sgomberato il campo da ogni possibile preclusione ideologica. Siamo convinti che la governance della sanità debba rimanere saldamente in mano pubblica e che il modello del servizio sanitario universale così come configurato dalla legge del 1978 sia sempre attuale, pur con le difficoltà ed i problemi che ben conosciamo, ma la collaborazione tra pubblico e privato è fondamentale per mantenere il sistema efficiente ed efficace. Siamo per un patto con tutti i protagonisti della sanità per risolvere i problemi che da anni sono sul tavolo, come dimostra il piano per la riduzione dei tempi delle liste d’attesa, questione annosa che il Covid ha ulteriormente aggravato e per la quale abbiamo avviato in questi mesi un consistente programma di investimenti che coinvolge in modo sostanziale anche la sanità privata”.

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