Dotare i territori di presidi sanitari che siano ricettivi ai bisogni delle persone è ciò che si prefigge da sempre la cooperazione in ambito sanitario, attenta a offrire un servizio che guardi alla persona nella sua totalità, considerandone anche sempre il contesto familiare e comunitario.
È questa l’idea da cui prende le mosse il progetto per la costituzione del nuovo centro diurno Alzheimer che entro un anno sarà operativo nel pieno centro della città di Asti.
L’iniziativa, presentata venerdì 12 luglio nel giardino dell’edificio che presto sarà ristrutturato per accogliere la sede del centro, nasce dalla visione di Confcooperative Sanità Piemonte e del consorzio di cooperative sociali a essa aderente Socialcoop, in collaborazione con l’associazione Alzheimer Asti Odv, in particolare con il Dottor Marcello Francesconi e con la Dottoressa Maria Teresa Pippione. Con il Comune di Asti e l’ASL si è attivata da subito la condivisione del progetto stanti le aspettative della cittadinanza.
Così, grazie a questo lavoro corale, la città di Asti avrà nuovamente un centro socio-sanitario rivolto alle persone con morbo di Alzheimer e demenze correlate.
“Restituire alla comunità un servizio che mancava da tempo è l’obiettivo che ha guidato fin da subito il nostro lavoro” ha affermato Mario Sacco, Presidente di Confcooperative Piemonte Sud e Confcooperative Sanità Piemonte, che ha continuato: “questo nuovo centro rappresenta un servizio estremamente importante per il territorio astigiano, un punto di riferimento che fornirà un servizio essenziale alle famiglie che convivono con l'Alzheimer. La necessità di un centro diurno dedicato è diventata ancora più evidente in una città che ne è rimasta sprovvista, lasciando molte famiglie senza un supporto adeguato. Il centro offrirà un ambiente sicuro e accogliente dove i pazienti e le famiglie potranno trovare il sostegno di cui hanno bisogno”.
Il centro diurno, di 1000 mq e dotato di un giardino di 2000 mq, offrirà un supporto quotidiano nel recupero delle abilità quotidiane e domestiche, garantendo al contempo sia un supporto ai care-giver che un servizio di formazione specifico per gli operatori.
Il progetto vuole rispondere con prontezza alla crescente esigenza della comunità astigiana, che oggi vede oltre 5.000 persone soggette alla malattia di Alzheimer e alle demenze correlate. Di fronte a questo bisogno collettivo, la chiusura recente dell’unico centro diurno esistente in città ha lasciato un segno importante, di cui ha voluto prendersi cura anche Socialcoop, il cui Presidente, Maurizio Serpentino, ha affermato: “la nostra cooperativa, che ha alle spalle una lunga esperienza nella gestione delle RSA, ha subito compreso la necessità di creare un nuovo centro diurno di questo tipo e ha supportato fin dall’inizio il progetto. Quando eravamo alla ricerca di un edificio che potesse accogliere il centro diurno, ci siamo imbattuti nel fabbricato che in passato fu sede della congregazione religiosa delle Ancelle di San Giuseppe. Ci sembrava un luogo perfettamente legato al ruolo che ha la cooperazione tutta, ma in particolare quella sociale: quello di un servizio e di un punto di riferimento per la collettività, in particolare per le fasce più fragili della popolazione”.
La creazione del centro nasce infatti da due esigenze: da un lato, completare l’offerta semiresidenziale, residenziale e domiciliare dedicata alle famiglie; dall’altro, dedicare tempo e spazi alla formazione degli operatori e dei care-giver, che, data l’età media avanzata, rischiano spesso di ammalarsi.
Essere ricettivi e pronti a rispondere ai bisogni della comunità è ciò di cui ha dato esempio lampante la messa in opera di un progetto di cui la città di Asti aveva davvero bisogno. Un progetto che rivela tutta l’efficacia e la potenza dello strumento cooperativo, da sempre presente sul territorio e proteso verso la comunità.