Si è concluso domenica 14 dicembre, nel cuore dell’Appennino Tosco Emiliano, “Comunità verso…”, il primo incontro nazionale di Confcooperative Habitat dedicato alle cooperative di comunità, a cui ha partecipato anche una delegazione piemontese, accompagnata dal Segretario Generale di Confcooperative Piemonte, Luca Facta.
L'incontro ha visto la partecipazione e gli interventi di figure di spicco, tra cui Maurizio Gardini, Presidente nazionale di Confcooperative, Silvia Rossi, Direttrice di FondoSviluppo, Giovanni Teneggi, Responsabile dell’Area Ricerca e Innovazione B.MORE, e Sara Scaruffi, Presidente della Cooperativa di Comunità S.Rocco, realtà che gestisce il Rifugio dell’Aquila dove si è tenuta l’evento.
In Italia, Confcooperative conta 150 cooperative di comunità associate, che coinvolgono quasi 5.000 soci e impiegano 605 addetti. Distribuite in 18 regioni e 139 comuni, di cui un 72% operante nelle aree interne, svolgono un ruolo sempre più centrale nella salvaguardia e tutela di alcune delle zone del Paese più vulnerabili allo spopolamento e con maggiore distanza dai servizi essenziali.
Si tratta di esempi concreti di come i cittadini possano organizzarsi per rispondere ai bisogni del territorio quando le istituzioni non arrivano o non bastano. Un movimento di rinascita e resistenza dei territori che parte dalla dalla gestione di servizi culturali, turistici, commerciali, ambientali, fino ad arrivare al rinnovo dei servizi essenziali per le comunità, come farmacie, uffici postali e bancari, i bar. Un concetto di fondamentale importanza in Piemonte, dove molte aree interne sono interessate da queste forme di impresa.
Modelli virtuosi, che rischiano, però, di rimanere casi isolati in assenza di un adeguato supporto legislativo. Per questo motivo, Confcooperative chiede al Parlamento l’approvazione di una legge quadro nazionale sulle cooperative di comunità. L'obiettivo è duplice: riconoscere la loro funzione di interesse generale e definire strumenti di sostegno specifici. Sebbene, infatti, il dialogo strategico con le amministrazioni dei piccoli borghi sia fondamentale, per le cooperative si rivela spesso un percorso accidentato e pieno di ostacoli. Sarà cruciale, quindi, semplificare la burocrazia e creare procedure dedicate per facilitare l'accesso a bandi e finanziamenti.
“Comunità Verso… è stata un’opportunità unica, che speriamo possa diventare un appuntamento fisso, in quanto ci ha permesso di dar voce a quelli che sono i nostri bisogni e le nostre difficoltà - racconta Vilma Giletta della Cooperativa Viso a Viso di Ostana - La narrazione delle terre alte fatta dai media spesso è legata spesso al benessere che le persone possono trarre dai territori: sentiamo parlare di luoghi paradisiaci, dove la natura è splendida, ma quasi mai delle difficoltà che affrontiamo tutti i giorni come comunità. Il fermento positivo generato dalla potenziale approvazione di questa legge ci fa ben sperare in una misura che possa uniformare il lavoro delle nostre realtà sull'intero territorio nazionale, semplificandolo notevolmente. Per questo, trovare nuovi spunti e fare leva su di essi, grazie anche al confronto diretto, è sicuramente fondamentale”.
Nel corso delle giornate, i tavoli e gli interventi che si sono tenuti hanno cercato di avere un risvolto soprattutto pratico, in modo da individuare problematiche e cercare di avviare percorsi di costruzione comune. Gli incontri e le discussioni svoltesi durante le giornate hanno avuto un'impronta prevalentemente pratica, che ha permesso di identificare problemi concreti, condividere strategie e buone e pratiche e avviare percorsi di collaborazione.
“Il confronto è stato centrale perchè ci ha permesso di capire che non siamo soli e che spesso le criticità sono condivise. Quello che come cooperativa ci portiamo a casa è una maggiore consapevolezza su quelle che sono le opportunità e gli strumenti da implementare all’interno del nostro percorso, ed sapere di avere il supporto di Confcooperative è rassicurante. - afferma Miriam Giachetti della Cooperativa SE.SA.MO di Lanzo Torinese - Dal confronto con altre cooperative di comunità provenienti dalle altre regioni, sono arrivati spunti utili su come poter continuare a crescere e su quali strategie adottare per aumentare il coinvolgimento della nostra comunità locale. Il nostro obiettivo è far sì che la nostra attività sia sempre di più a servizio del territorio e che il nostro progetto esista in funzione del bene comune”.
“Il livello degli interventi e delle giornate è stato alto e ci ha permesso di incontrare realtà di altre regioni che hanno manifestato le nostre stesse difficoltà in merito alle dinamiche di governance o di gestione degli aspetti finanziari. - spiega Roberto Ribero della Cooperativa EmotionAlp di Pradleves - Ci auguriamo che questo tipo di attività, come gli incontri, i tavoli di lavoro e le sessioni di formazione congiunte, possano davvero diventare non solo momenti cruciali di incontro e confronto costruttivo tra le diverse realtà e i soggetti interessati, ma si trasformino in veri e propri gruppi di pressione coesi e influenti, capaci di far leva efficacemente sulla politica e sulle istituzioni a tutti i livelli locale, regionale e nazionale”.
“L’iniziativa è stata l’occasione per fare il punto sull’impegno e l’investimento dell’organizzazione in questo settore, grazie al supporto di Fondosviluppo. - ha commentato Valerio Pellirossi, Direttore Nazionale di Confcooperative Habitat - E’ stato un evento che ha permesso alle associate di confrontarsi, discutere, fare rete e fare il punto sulla strada percorsa sino ad oggi, riflettendo sui punti di forza e criticità a partire dalle esperienze maturate”.
“Un’occasione, quella di Ligonchio – ha concluso Alberto Anselmo, Presidente di Confcooperative Habitat Piemonte - per ribadire il grande lavoro e valore sociale ed economico che le nostre cooperative di comunità stanno apportando nelle valli e nelle aree più fragili del Piemonte”.