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Enogastronomia e inclusione: l’osteria sociale del Consorzio Sinergie Sociali

Enogastronomia e inclusione: l’osteria sociale del Consorzio Sinergie Sociali
L’emergenza sanitaria non ferma l’inclusione: nuovi contratti di lavoro per il progetto del CSS a San Cassiano

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Tags: Federsolidarietà,   CSS,   San Cassiano

In un anno estremamente difficile per il mondo della ristorazione e degli impianti sportivi, il progetto che a San Cassiano, località di Alba, promuove l’inserimento lavorativo di persone con disabilità non si è mai fermato. Piccoli lavori di manutenzione, cura dei campi sportivi e servizio presso l’Osteria sociale Magna Neta sono i compiti affidati ai ragazzi che hanno trovato un impiego presso gli impianti sportivi albesi.

Il progetto è nato quasi quattro anni fa dall’esigenza del Consorzio Sinergie Sociali di trovare una collocazione ai ragazzi con disabilità dei loro centri diurni e delle altre  comunità in attività lavorative, molto difficili da trovare sul territorio. Così, quando si è presentata l’occasione di prendere in affidamento lo storico centro sportivo della città, fondato molti anni prima da un sacerdote e gestito da tempo da un ecclesiastico che voleva restituire all’immobile la propria vocazione sociale, il CSS ha subito pensato di dare vita alla prima osteria sociale del territorio. Una scommessa in una terra di eccellenze enogastronomiche in cui le persone si recano per mangiare e bere bene e in un lavoro in cui l’apparenza ha ancora un ruolo importante.

Il progetto, in capo alla Cooperativa Sociale Astrolavoro aderente al Consorzio Sinergie Sociali, pur avendo ottenuto fin da subito un forte sostegno da parte delle istituzioni e delle fondazioni bancarie, ha inizialmente faticato a decollare, in particolare per quanto riguarda l’osteria. Negli anni, però, questa realtà ha imparato a farsi conoscere e apprezzare, arrivando a inserire una trentina di ragazzi nella struttura e dando loro l’opportunità di svolgere attività lavorative in un contesto stimolante. Un esempio di sinergia vincente tra una struttura privata e una cooperativa.

L’emergenza sanitaria, però, ha purtroppo messo a dura prova il progetto, costringendo il bar e l’Osteria Magna-Neta a lunghi periodi di chiusura. Fortunatamente il centro sportivo ha potuto continuare a ospitare i professionisti e semiprofessionisti del tennis, permettendo ai ragazzi di rimanere impegnati in attività di manutenzione e pulizia degli impianti e agevolando l’inserimento, seppur ridotto, di dieci nuovi ragazzi. Coniugare l’attività di ristorazione con quella sportiva, dunque, ha permesso di continuare a coinvolgere questi ragazzi con disabilità in attività lavorative.

“Questi sono, secondo noi, i progetti che dovrebbero essere valorizzati” - ha affermato Gian Piero Porcheddu, Direttore del Consorzio Sinergie Sociali, - “L'inserimento lavorativo dovrebbe essere fatto nella normalità in tutte quelle attività di eccellenza dei territori, perché sono convinto che i progetti di inserimento lavorativo debbano sempre essere progetti di eccellenza. Si dovrebbe puntare a sviluppare questo tipo di progettualità per questi ragazzi, che non si devono sentire secondi a nessuno.”

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