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Il caseificio Alta Val Sesia festeggia 60 anni

Il caseificio Alta Val Sesia festeggia 60 anni

 

La cooperativa di montagna che paga il latte il 30% in più

 

Categorie: Dalle FederazioniLe Nostre Storie

Tags: Fedagri Piemonte,   Lattiero caseario,   latte,   Caseificio Alta Val Sesia

 

Di seguito pubblichiamo un recente articolo dal quotidiano La Repubblica, su una cooperativa aderente che opera in area montana.

C'è un posto in Piemonte dove il latte costa quello che vale. Dove invece dei 28-30 centesimi pagati di norma per un litro comprato in stalla, ne vengono riconosciuti 40 «anche 42 se la qualità è particolarmente elevata». Lo racconta Raffaella Cattarelli, la presidente della cooperativa agricola che gestisce il caseificio Alta Valsesia di Piode. Un pezzo di quella filiera alimentare che popola le terre alte piemontesi e che spesso è rimasta l’unico avamposto produttivo, insieme al turismo, nel contesto di un’economia che tende sempre più spesso a scendere a valle e abbandonare le montagne.

«Siamo nati nel 1956 e dopo pochi anni abbiamo cominciato a raccogliere latte in tutta la valle, dai 700 a 1300 metri. Oggi siamo 36 produttori, alcuni anche molto piccoli, da cui ricaviamo 21 mila quintali di latte bovino e, da qualche anno, mille di caprino » racconta la presidente. E’ latte che con metodi di trasformazione artigianale, lo stesso da 60 anni, diventa toma di Piode, ma anche formaggio fresco, yogurt e da qualche mese ingrediente base per le gelaterie della zona. «Stiamo cercando di diversificare la produzione – spiega la presidente – perché la parte più difficile del nostro lavoro è la vendita».

Soprattutto, viene da dire, se il costo riconosciuto per la materia prima è del 30 per cento superiore a quello praticato nelle stalle del resto della regione. Come si sopravvive? «E’ molto semplice, noi siamo una cooperativa, con nove dipendenti e un milione e mezzo di fatturato all’anno: i nostri soci hanno deciso di impostare in questo modo la filiera del compenso – racconta ancora la presidente – Comunque non regaliamo niente: l’allevamento in montagna ha costi molto diversi rispetto alla pianura e 40 centesimi al litro sono il giusto prezzo per un prodotto che punti sulla qualità ».

Con oltre mezzo secolo di storia alle spalle i responsabili del caseificio ne sono convinti: «La qualità è l’unica possibilità per i piccoli produttori per stare sul mercato e conservare le produzioni locali». E lo pensa anche Tommaso Mario Abrate, presidente di Fedagri Piemonte e del Gruppo latte della Commissione europea: «Questo caseificio cooperativo costituisce un importante presidio per lo sviluppo sociale e economico della sua valle ». Senza contare il riconoscimento del prezzo del lavoro, che, altrove, ha portato in piazza migliaia in allevatori per protesta contro la crisi del latte: «Le cooperative hanno come unico obiettivo economico la massima remunerazione dei soci e diventano espressione della ricchezza e del valore dei nostri territori». 

(mc. g.)

 

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