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Vicini al tuo Vicino: la Cooperativa Solidarietà di Torino promotore di socialità

Vicini al tuo Vicino: la Cooperativa Solidarietà di Torino promotore di socialità

Il progetto, attivo da oltre un anno, offre supporto e assistenza ai nuclei famigliari di Corso Lecce 

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Tags: Federsolidarietà,   Cooperativa Solidarietà,   assistenza domiciliare

E se un gruppo di OSS si facesse da promotore di socialità nelle case popolari di Corso Lecce? E’ questa la sfida raccolta dalla Cooperativa Sociale Solidarietà di Torino, aderente a Federsolidarietà Confcooperative Piemonte, con il progetto Vicini al tuo Vicino, sostenuto dalla Compagnia di San Paolo. La Cooperativa Sociale Solidarietà nasce nel 1983, promossa da Acli Colf, con lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale attraverso un’attività di gestione di servizi sociali orientati ai bisogni di persone anziane, disabili e minori in situazione di difficoltà. “Vicini al tuo Vicino", realizzato all’interno della Circoscrizione IV di Torino, prevede servizi di assistenza domiciliare e rilevamento di bisogni che non trovano risposta da parte dell’ente pubblico, che potrebbero richiedere interventi di minima quali vigilanza, supporto all’autonomia, sostegno e compagnia da parte di una rete di prossimità attivabile in situazione.

Nello specifico, il progetto consiste nell'attivazione di un servizio di assistenza di condominio e quartiere, di accompagnamento alle famiglie che hanno un parente non autosufficiente con una miniequipe itinerante, che possa offrire servizi di cura personalizzati e co-progettati con loro. Tale squadra ha così la possibilità di offrire assistenza, informazioni, attivare una rete di aiuto, mettere in atto interventi di carattere socio assistenziale, interventi di animazione e socializzazione (feste di vicinato), esperienze e reti di cittadinanza attiva, rafforzare legami di vicinato e costruire occasioni di socialità di quartiere, coordinare gli interventi con i medici di base ed infine monitorare eventuali nuovi bisogni della comunità. I destinatari del progetto sono attualmente 8 nuclei familiari, anziani autosufficienti e/o parzialmente autosufficienti che hanno bisogno di assistenza temporanea al proprio domicilio, disponibili a trascorrere del tempo condiviso con altri anziani, che non hanno bisogno di una assistenza continuativa, ma solo di un punto di riferimento integrativo alla propria famiglia.

"Il progetto, che si avvale della rete dei servizi delle Acli, Patronato, Us Acli, Acli Colf, ha una durata originaria di 18 mesi, con il finanziamento della Compagna di San Paolo che si concluderà ad Aprile
 - spiega Giovanna Cumino, Presidente della Cooperativa Sociale Solidarietà, - siamo quindi alla ricerca di nuovi finanziamenti che possano garantirgli di proseguire. Stiamo parlando di un’iniziativa di welfare comunitario, che ha l’obiettivo di riattivare delle relazioni tra le persone ed ampliare i servizi. Il contesto è quello delle storiche case popolari di c.so Lecce, dove convivono persone anziane, spesso in solitudine, da molto tempo, un luogo dove le famiglie si sono con il tempo smembrate. Sono molte le situazioni di solitudine che hanno bisogno di essere riconnesse le une con le altre. Il progetto prevedeva un intervento iniziale su 8 nuclei, cui si sommano gli utenti dei servizi domiciliari già parzialmente seguiti e numerosi abitanti del complesso che aderiscono volontariamente. Tutti i beneficiari sono stati coinvolti con l’impegno di offrire momenti di restituzione, come la disponibilità a fare la spesa o a passare momenti in compagnia, in un’ottica di scambio reciproco. Abbiamo lavorato a stretto contatto con le Parrocchia Sant’Anna e volontari della San Vincenzo, ed è da pochissimo partito un nuovo progetto a Mirafiori Sud, “Silver Point”, presso la Parrocchia San Luca di via Negarville.” Non mancano elementi di soddisfazione, “Alcuni esempi? Un signore con gravi problemi economici ma dalle grandi capacità intrattenitive, resosi disponibile a fare piccoli spettacoli di magia alla Residenza Valgioie, dove seguiamo il Cantiere di Socialità; Una signora in grave stato di depressione che si rifiutava di uscire di casa e che ora partecipa alle attività, e ancora una famiglia magrebina che svolge lavori domestici in cambio di assistenza e pasti gratuiti.  Grazie al progetto si è attivata un’ampia rete di scambio, e l’obiettivo ora è mantenerla, per continuare a offrire l’accompagnamento e il supporto psicologico alle persone che ne hanno bisogno.

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