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Sanità pubblica e privata nel Servizio Sanitario Nazionale

Sanità pubblica e privata nel Servizio Sanitario Nazionale

Confcooperative Sanità Piemonte come esempio di privato no-profit

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Tags: Confcooperative Sanità,   Sanità Pubblica,   ssn

Si è svolto lunedì 25 giugno a Rivoli, negli spazi della RSA Bosco Stella in c.so Francia 214, il convegno “Sanità pubblica e privata nel Sistema sanitario nazionale", momento di confronto tra diversi attori provenienti dal mondo della sanità pubblica e privata sul tema della tenuta del sistema sanitario nazionale, una delle sfide più impegnative che le future forze di governo dovranno affrontare. A causa del sotto-finanziamento del sistema e del progressivo aumento del costo dell’innovazione farmacologica e tecnologica infatti, si assiste a una trasformazione del sistema sanitario nazionale in cui il ruolo del privato e il suo rapporto con il sistema pubblico diventano l’asse portante. Il privato non solo gestisce strutture in campo sanitario e socio assistenziale, ma progressivamente si affaccia su mercati di gestione e di investimento che l’attuale legislazione, data la carenza di finanziamenti pubblici, norma e incoraggia. Protagonista come attore privato no-profit anche Confcooperative Sanità Piemonte, con il Presidente regionale Mario Sacco, intervenuto per illustrare il modello cooperativo. 

“Siamo stati invitati a questo importante convegno come esempio di privato no-profit”,ha aggiunto Mario Sacco, “e a nome di Confcooperative Sanità ho illustrato l’attività della nostra federazione, descrivendo le caratteristiche e la rete di cooperative che operano nel settore. Ho messo in risalto alcuni dati di cui forse non tutti erano totalmente a conoscenza: rappresentiamo in Piemonte oltre 650 cooperative, con 36 mila occupati, 1 miliardo di euro di fatturato, oltre 400 presidi accreditati con 12 mila posti letto, ovvero un quarto del totale, dove operiamo prevalentemente a favore di anziani non autosufficienti e disabili. Ho portato all’attenzione la necessità di fare sempre più rete, anche perché in Piemonte abbiamo cooperative di medici, oltre 1100 farmacie in rete in forma cooperative, e importanti strutture socio-sanitarie che operano nel settore della non autosufficienza, per cui possiamo costituire un interessante modello di presa in carico del paziente all’interno di una rete in collaborazione con il pubblico e con il privato profit. Fondamentale sarà affrontare la sfida del futuro, il problema della cronicità e della non autosufficienza, insieme a quello della disabilità. Se il pubblico ha un’azione di maggiore programmazione e controllo, a noi spetta la responsabilità dell’operatività quotidiana: ci candidiamo all’interno di questo nuovo sistema a gestire la sanità di territorio e la prevenzione, in risposta ai nuovi bisogno dei cittadini, anche nell’ambito dell’assistenza domiciliare. Questa nostra proposta sarà anche al centro dell’assemblea nazionale a Roma in programma per il 4 luglio, sul tema dell’assistenza primaria.” 

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