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Ambiente e allevamenti: il successo del 2° meeting di Life Beef Carbon

Ambiente e allevamenti: il successo del 2° meeting di Life Beef Carbon

Tra i partner europei Asprocarne Piemonte, aderente a Confcooperative Fedagripesca

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Tags: Asprocarne Piemonte,   Life Beef Carbon

Il 15 ottobre 2019 si è tenuto, presso il Foro Boario di Carmagnola, il 2° meeting internazionale degli allevatori europei, aderenti al progetto Life Beef Carbon “RIDUZIONE DELL’IMPRONTA DI CARBONIO DELL’ALLEVAMENTO BOVINO DA CARNE”. Un incontro che ha visto intervenire relatori internazionali e partner europei, tra cui spiccano, dall’Italia, il CREA - Centro di ricerca zootecnia e acquacoltura, Asprocarne Piemonte, cooperativa aderente a Confcooperative Fedagripesca Piemonte, e Unicarve del Veneto.

All’evento hanno partecipato circa 80 allevatori di Francia, Italia, Irlanda e Spagna, ciascuno con un contributo sulle differenti tecniche di lavorazione del terreno e delle colture impiegate e sui diversi sistemi produttivi. Una giornata all’insegna della condivisione di esperienze e del confronto: il meeting ha fatto emergere quali possano essere le migliori pratiche a bassa impronta di carbonio e quali gli strumenti possano risultare più adatti ad affrontare la problematica delle emissioni di gas serra prodotte dagli allevamenti bovini.

“È stato per noi un onore e un piacere – ha affermato il presidente di Asprocarne Piemonte, Franco Martini – poter organizzare un evento di questa portata nella nostra Regione, nell’ambito del progetto europeo Life Beef Carbon. La nostra Organizzazione si sta impegnando moltissimo sul fronte della sostenibilità ambientale e pensiamo che sia un aspetto fondamentale per il futuro dei nostri allevamenti. Crediamo fermamente che l’etichettata di “inquinatori”, affibbiataci troppo spesso dall’opinione pubblica, non ci appartenga nel modo più assoluto e che, anzi, il nostro settore sia di fondamentale importanza per il mantenimento degli ecosistemi e dell’ambiente. Con questo progetto, non solo avremo la situazione reale delle emissioni in atmosfera dei nostri allevamenti, ma potremo dimostrare, tramite le innovazioni e le tecniche di mitigazione, il nostro contributo concreto a questa causa.”

Il progetto Life Beef Carbon, coordinato dall’Institut de l’Elevage francese, si inserisce all’interno della cornice del dibattito internazionale sui cambiamenti climatici e sulle strategie per contrastarli. Coinvolgendo oltre 2000 allevatori di bovini da carne dei 4 paesi coinvolti, l’ambizioso obiettivo del progetto è di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra da allevamento del 15% in 10 anni e di lanciare un’alleanza tra tecnici e attori della filiera.

Sostenibilità al centro del dibattito, dunque, senza dimenticare tuttavia altri aspetti propri di un’azienda agricola, dal lato economico a quello sociale. Gli investimenti necessari per migliorare le prestazioni ambientali dell’allevamento non possono, infatti, essere tali da ridurre o annullare il reddito di chi lavora. Per questo motivo, il progetto Life Beef Carbon prevede, com’è stato spiegato nel corso del meeting, un’analisi economica ad opera del Centro Ricerche Produzioni Animali di Reggio Emilia, in modo da valutare di caso in caso la fattibilità dell’applicazione delle strategie di mitigazione.

“Questo progetto dimostra quanto questo settore sia pronto e reattivo ai cambiamenti. – ha sottolineato Mauro Capello – Tutti gli allevatori presenti hanno dato prova della loro preparazione e della loro sensibilità relativamente al tema dell’ambiente e ai bisogni del consumatore. Ritengo che la sfida che ci attende consisterà proprio nello sviluppare due direttrici fondamentali: un coordinamento politico, per fornire supporto strategico alle aziende, e un coordinamento commerciale, per rendere visibile a tutti i consumatori l’enorme valore aggiunto di un allevamento a bassa impronta di carbonio.”

Nuovo Coordinatore ACI del settore zootecnico per bovini da carne, Mauro Capello ha infine commentato le aspettative relative al ruolo che andrà a ricoprire: “Credo che ci sia un bisogno crescente di dare risposte concrete ai molti quesiti che affliggono tutte le aziende, in particolare quelle agricole. Una realtà intersettoriale come quella dell’Alleanza delle Cooperative può e deve riuscire a fornire rappresentanza e alcune di queste risposte.” 

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