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Una cooperativa piemontese tra i premiati al BITAC 2019

Una cooperativa piemontese tra i premiati al BITAC 2019

Dopo due giornate dedicate al turismo associativo e cooperativo e 80 realtà partecipanti, è La Dua Valadda ad aggiudicarsi il primo premio del Turismo Accessibile

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Tags: Turismo,   Cultura,   Cooperative,   Bitac

Un evento dedicato alle eccellenze del settore turistico cooperativo. Si è tenuta nelle giornate del 4 e del 5 Dicembre a Trento la prima edizione del Premio BITAC, dedicato ai progetti turistici che animano i diversi territori italiani, nella cornice della Borsa Italiana del Turismo Associativo e Cooperativo, che si consolida nella sua dodicesima edizione.

Tra 80 partecipanti, per 3 categorie di riconoscimento previste, a vincere il Primo Premio dedicato al Turismo Accessibile è stata la cooperativa sociale piemontese La Dua Valadda. Realtà che opera nella progettazione, realizzazione e gestione di servizi alla persona in ambito socio-sanitario, assistenziale, educativo e alberghiero, La Dua Valadda ha creato negli anni una struttura, dinamica e fortemente integrata con le risorse territoriali.

Promossa dall’Alleanza delle Cooperative Italiane, questa prima edizione del Premio BITAC ha visto succedersi moltissime iniziative meritevoli. Il Premio, sostenuto da diverse cooperative del settore agricolo e del credito come APOT, Cassa Centrale, Cavit, Mezzacorona, è stato consegnato alle cooperative meritevoli impegnate nell’ambito della promozione e valorizzazione turistica e territoriale.

“Questa prima edizione del premio BITAC ha messo in evidenza quante idee e quali bellissime progettualità vengano portate avanti quotidianamente dalle diverse cooperative in Italia. – ha spiegato Irene Bongiovanni, Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Turismo e Beni culturali - Alla cooperativa La Dua Valadda è stato conferito un riconoscimento che nasce da una valutazione positiva da parte di tutta la giuria. È certamente uno degli esempi delle potenzialità del premio BITAC, che permette di dare visibilità ai progetti sviluppati con passione e impegno”.

“È stata un‘occasione per ribadire, ancora una volta, come la cooperativa sia un soggetto capace di proporre idee e iniziative progettuali nuove partendo dal territorio. – ha commentato Gianni Gallo, Presidente di Confcooperative Piemonte Nord, - Non dimentichiamo che la cooperazione non ha il turismo tra le proprie mission ordinarie: eppure, grazie al rapporto unico con il territorio e all’attenzione a ciò che succede nel contesto locale, le molte realtà che abbiamo visto in questi due giorni sono state capaci di attivarsi per una progettazione che offre soluzioni concrete a sfide quotidiane. È una capacità, questa, che nasce dalla natura stessa delle cooperative, imprese che vivono la realtà territoriale in prima persona.”

Il Presidente di Confcooperative Federsolidarietà Piemonte, Enrico Pesce, ha manifestato la propria soddisfazione per il risultato ottenuto dalla cooperativa piemontese: “Siamo molto felici come Federazione del riconoscimento ottenuto dalla Cooperativa Sociale Dua Valadda. Ancora una volta, è stata l’occasione per testimoniare la creatività, la progettualità e l’impatto territoriale delle Cooperative Sociali nei confronti delle comunità”.

Chantal Re, Presidente della cooperativa La Dua Valadda, ha spiegato come il Premio BITAC ottenuto rappresenti un “grandissimo riconoscimento a un progetto di inclusione, legato alla montagna terapia”, aggiungendo che l’obiettivo resta quello di rendere “le nostre montagne un luogo per tutti, consapevoli che questo non sarebbe possibile senza il supporto e le collaborazioni con le molte realtà del CAI, con cui va condiviso il premio e il merito”.

Chantal Re ha poi commentato le due giornate del BITAC: “Il nostro entusiasmo va oltre il premio. Siamo arrivati a Trento senza velleità o aspettative e siamo tornati da questa esperienza stupefatti dalla ricchezza di iniziative e dall’organizzazione. Il BITAC è diventato uno spazio di incontro, dove conoscere realtà diverse e da cui far nascere occasioni future.  Per esempio, al nostro tavolo era presente un’impresa che si occupa marketing sociale e una di progettazione logistica. Con tutte siamo riusciti scambiare idee e progetti, con la promessa di provare a collaborare in futuro. Queste giornate sono state una piattaforma di lancio piuttosto che un punto di arrivo. Da qui, parte il percorso per un miglioramento del progetto, utilizzando un modello allargato e ad ampio respiro. Come dovrebbe sempre essere”.

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