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Cooperativa ferma a causa di un furto. Emmaus lancia l’appello

Cooperativa ferma a causa di un furto. Emmaus lancia l’appello

Succede a Novara, dove è stata rubata tutta l’attrezzatura per l’orto sociale della cooperativa Emmaus. Non lasciamo cadere nell’indifferenza la richiesta di supporto da parte della realtà piemontese

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Tags: cooperativa,   aggiornamenti,   Novara

Un furto che colpisce chi ha dedicato la propria attività al sociale. Lascia attoniti l’accaduto nel fine settimana del 12 gennaio, quando la cooperativa Emmaus di Novara è stata derubata di tutti gli attrezzi necessari a svolgere i lavori nel proprio orto sociale. Sottratta, nella stessa notte in via Ansaldi, anche parte dell’attrezzatura del cantiere aperto nella palazzina destinata all’housing sociale.

“Da ieri ci mancano gli strumenti minimi per portare avanti le nostre attività. Hanno lasciato solo il badile. – ha commentato amareggiato Pierluigi Migliavacca, Vice Presidente della cooperativa Emmaus, -Si tratta di un gesto che ci mette in grandissima difficoltà, proprio nel momento in cui il nostro modello stava ottenendo un ottimo riscontro.”

Emmaus, infatti, ha cominciato dallo scorso anno a proporre i prodotti del proprio lavoro sul mercato. La risposta è stata un crescente entusiasmo, tanto per la qualità offerta quanto per la natura stessa del polo da cui proviene la proposta.

La struttura di Novara nasce negli anni ‘50 con l’obiettivo di dare primo alloggio alle persone uscite dal carcere, accompagnandole in una formazione che gli permettesse il reinserimento sociale e lavorativo. Questa eredità è arrivata fino a oggi, in un progetto di ristrutturazione dove la cooperazione incontra l’economia sostenibile: 16 appartamenti di housing sociale (in fase di ultimazione) dedicati a permanenze temporanee di disagio, una sartoria artigianale d’eccellenza e un orto a chilometro (anzi metro) zero, già funzionanti ed entrambi proiettati all’inclusione.

 “Il nostro è un polo ad alto impatto sociale, aperto a tutta la città. – ha proseguito Migliavacca, - Il progetto dell’orto non è di certo nato per fare business. Credo che gli autori del furto non avessero idea che quegli attrezzi appartenessero a una realtà sociale, ma questo danno ci costerà circa 10 mila euro.”

Una cifra ingente per riacquistare tutta la merce rubata, che rischia di bloccare le attività della cooperativa ancora per molto tempo. Proprio in questa circostanza, la comunità intorno alla cooperativa ha dato un primo grande segnale.

“Appena è uscita la notizia, siamo stati subito contattati da amici e vicini, che sono venuti in prima persona a dare un segno della loro solidarietà e a comprendere in che modo potessero aiutarci. Ora sappiamo di non essere soli e questo ci ha ridato fiducia e ottimismo. Tutto ciò che chiediamo è di avere ancora gli strumenti per proseguire il progetto: il nostro appello è rivolto a tutti coloro che possiedono macchinari da giardino e non li utilizzano. Portateli da noi”, ha concluso il Vice Presidente Migliavacca.

Confcooperative Piemonte si aggiunge all’appello della cooperativa Emmaus e invita, chiunque avesse la possibilità di dare il proprio contributo, a far valere la rete di collaborazione e solidarietà che contraddistingue le nostre associate.

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