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SKILLAND: il progetto per il futuro dei giovani

SKILLAND: il progetto per il futuro dei giovani
Il Consorzio Sociale Filo da Tessere presenta il proprio progetto di orientamento per i giovani tra gli 8 e i 17 anni

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Tags: Federsolidarietà,   Biella,   Progetto,   SKILLAND

Comprendere i propri interessi, capire sé stessi e iniziare a immaginare il proprio futuro nel mondo: l’orientamento dei più giovani è parte fondamentale del futuro della società e, anche in questo il mondo cooperativo, ha dimostrato di avere realtà in prima linea.
SKILLAND è il nome del progetto gestito dal Consorzio Sociale Filo da Tessere, co-finanziato da Impresa Sociale Con I Bambini, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Banca Simetica, che promuove percorsi, attività e strumenti innovativi di orientamento precoce rivolti a bambini e bambine, ragazzi e ragazze tra gli 8 e i 17 anni. Si rivolge non solo ai più giovani ma anche a genitori, insegnanti e all’intera comunità educante attraverso iniziative specifiche, volte a coinvolgerli e a dotarli di strumenti per accompagnare il percorso di scoperta di sé dei loro ragazzi.

L’obiettivo generale del progetto è quello di promuovere e valorizzare il talento dei ragazzi nell’ottica di migliorare le possibilità di scelta (senza vincoli di genere/appartenenza sociale) e di mobilità sociale ascendente, ampliare le prospettive future e prevenire il rischio di dispersione.

Le attività sono molteplici e prevedono la realizzazione di un centro di orientamento per attività di consulenza orientativa individuale e di gruppo, percorsi e laboratori orientativi, eventi, iniziative e spettacoli teatrali sul tema del talento. Altre attività riguardano visite aziendali per ragazzi e ragazze, insegnanti e educatori ed educatrici e attività rivolte all’intera comunità educante che vuole investire sui ragazzi ed essere al loro fianco nella scoperta dei talenti e nel creare opportunità per il loro futuro e quello del territorio.

Il 9 settembre si è tenuto primo incontro del progetto SKILLAND al quale i ragazzi, divisi a gruppi, hanno partecipato a laboratori e colloqui individuali.

Il rimando che ci danno spesso i ragazzi è che non sono abituati a pensare alle loro competenze, alle loro capacità e pensare al proprio futuro.- ha dichiarato la coordinatrice operativa del centro di orientamento Roberta Gremmo, - Alle domande “Come ti vedi tra 5 o 10 anni?”  rispondono che non ci avevano mai pensato. È un salto che loro faticano a fare, ma nel momento in cui iniziano a pensarci, dicono quanto sia bello poter sognare il proprio futuro. Noi come consorzio crediamo a questo progetto e stiamo cercando di creare una comunità educante che sostenga bambini e ragazzi al di fuori del mondo scolastico.”

A gestire il progetto è il Consorzio Sociale Filo da Tessere, aderente a Confcooperative Piemonte, costituito nel 2000 da 4 cooperative biellesi che operano nell’ambito dei servizi alla persona e dell’integrazione lavorativa e sociale di soggetti in situazione di disagio. Il Consorzio realizza attività di promozione consortile e territoriale per lo sviluppo di politiche sociali, del lavoro, dell’accoglienza avendo un ruolo attivo con attori pubblici e privati del territorio.

Come Consorzio Il Filo da Tessere, negli ultimi anni abbiamo voluto puntare sui bambini, ragazzi e giovani, puntando sull’orientamento come tema innovativo. - ha aggiunto Roberta Gremmo, - In Italia, le ricerche in generale ci dicono che il 65% dei bambini che frequentano la scuola primaria faranno un lavoro che non esiste, per cui il nostro obbiettivo è quello di iniziare a promuovere la cultura della conoscenza di sé, delle proprie capacità e dei propri talenti. Siamo partiti dall’orientamento per i ragazzi più grandi alla ricerca del lavoro, per poi allargare la fascia d’età e dedicarci dai bambini più piccoli di 6/8 anni fino ai 29 anni. Ora ci dedichiamo a tutta questa scala di ragazzi, toccando l’orientamento precoce, l’orientamento legato all’alternanza scuola lavoro, percorsi di accompagnamento al mondo del lavoro,  tutto il raggio dei tirocini e della ricerca attiva e poi l’aggancio con misure regionali o come garanzia giovani per aiutare l’inserimento del mondo del lavoro.”

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