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Gettiamo la rete verso l’approdo. Evento online il 3 dicembre

Gettiamo la rete verso l’approdo. Evento online il 3 dicembre

Un evento formativo per professionisti e operatori sanitari, tra modelli organizzativi e nuove emergenze

Categorie: Primo PianoLe Notizie

Tags: Consorzio Sinergie Sociali,   Federsolidarietà,   Sanità,   Mondovì

La crisi sanitaria ha mostrato e ribadito l’importanza del lavoro delle strutture sociosanitarie e della cooperazione sociale, che ogni giorno operano per garantire un servizio essenziale all’interno del territorio. Un esempio virtuoso di impegno in tal senso è il Centro Diurno socio-formativo "L’Approdo” di Dogliani: una realtà che, aperte le porte questa primavera, nonostante le difficoltà, ha continuato ad operare ininterrottamente sino ad oggi.

Si è dovuto tuttavia rinunciare all’inaugurazione e agli incontri che avevano il compito di far conoscere questo genere di realtà. Tutto rinviato al prossimo anno.

Il Consorzio Sinergie Sociali, insieme alla Cooperativa COS e al dipartimento di neuropsichiatria dell'ASL CN1 distretto di Mondovì, ha deciso di promuovere quindi un evento divulgativo e formativo a distanza, dal titolo “Gettiamo la rete… verso l’approdo”. L’incontro è rivolto a professionisti del settore sanitario e sociale e si terrà giovedì 3 dicembre 2020 dalle ore 14.30 alle ore 16.30.

Un appuntamento aperto e gratuito, per partecipare e interagire con i tanti esperti che si alterneranno nel corso del pomeriggio. Per partecipare, è possibile iscriversi alla mail: comunichiamo@coopcos.it.

“L’evento è propedeutico al Convegno Regionale, che speriamo di fare al più presto in presenza, che metterebbe a confronto le esperienze già collaudate dei centri diurni presenti soltanto nell’aera metropolitana di Torino con le esperienze che noi di periferia abbiamo fatto in questi mesi nonostante la pandemia.” - ha dichiarato Gian Piero Porcheddu, direttore del Consorzio Sinergie Sociali – “Il progetto è frutto di una stretta collaborazione e sinergia tra cultura pubblica, in questo caso di servizi di neuropsichiatria infantile, e il terzo settore.”

Oltre a confrontare l’operato dei centri diurni, l’evento si propone come un momento di divulgazione di aspetti innovativi nel campo socio-sanitario e sociale. “I centri diurni, nella normativa attuale, sono uno per quadrante sanitario, che coincide con il territorio delle Province. Il nostro progetto invece crea un centro diffuso, per contrastare la problematica di operare in un territorio molto vasto: un centro che non è chiuso in quattro mura, ma che si apre sul territorio e porta i suoi operatori là dove sono i ragazzi, attivando dei momenti di incontro utilizzando quelle che sono tutte le agenzie sociali del territorio: dalla parrocchia, passando per la scuola, sino a bar, cineforum e oratori.” – ha continuato Gian Piero Porcheddu – “Vorremmo sottoporre agli amministratori regionali questo problema, chiedendo che questo progetto in qualche maniera venga accolto da una seconda delibera regionale, sollecitando l’ubicazione di almeno due o tre centri diurni per provincia e promuovendo l’attività del diffuso.”

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