Rendere la città di Cuneo più responsabile e accogliente puntando sul coinvolgimento dei singoli, che possono contribuire direttamente allo sviluppo della comunità: si è tenuto domenica 29 novembre l’evento online “IO C’ENTRO”, un’occasione per riscoprire il tema dell’abitare come qualcosa di collettivo.
Ma perché la scelta del titolo IO C’ENTRO? “Centro” come il quartiere centrale di Cuneo, protagonista della movimentata vita di comunità con i negozi, le scuole, la stazione ma anche i senzatetto e le comunità di accoglienza.
Ma soprattutto “c’entro” come una presa di posizione individuale, del singolo che, volontariamente o no, è parte e, quindi, legato insieme a tutti gli altri in quella stessa comunità di quartiere, di città e di umanità.
L’evento ha rappresentato l’ultima tappa di “Dormiveglie”, un progetto di Caritas, finanziato grazie ai fondi CEI 8x1000, nato circa tre anni fa a partire da una domanda apparentemente semplice posta da un volontario di Caritas: “Come si fa a dormire bene senza un lavoro o una casa o con la preoccupazione di doverli lasciare perché precari o temporanei? È un continuo dormiveglia”. Da questo interrogativo, pensando a chi non riesce a prendere sonno, ha quindi preso il via una forte collaborazione tra la Caritas diocesana di Cuneo, la Cooperativa Momo e la Cooperativa Emmanuele, aderenti a Confcooperative Piemonte, che hanno lavorato alla costruzione di una responsabilità collettiva e un dialogo condiviso tra cittadini e organizzazioni attorno al tema dell’abitare, al fine di sorreggere chi in un momento di difficoltà si ritrova senza una dimora o in grave sofferenza economica ed abitativa.
Da alcune settimane, inoltre, è online una mappa virtuale che aiuta ad orientarsi tra i vari servizi che sul territorio offrono il loro supporto per far fronte al problema della vulnerabilità abitativa, il frutto di una collaborazione tra varie realtà locali, ecclesiali e laiche.
Nel corso dell’evento è intervenuta anche l’Assessora ai Servizi Sociali del Comune di Cuneo, Patrizia Manassero, che ha sottolineato come la connessione tra competenze, ruoli e soggetti diversi contribuisca a costruire scambi e risposte a diversi livelli sulle numerose questioni che attraversano l’abitare di molti cittadini.