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“Una mascherina sotto l’albero”: un aiuto concreto per la cooperazione

“Una mascherina sotto l’albero”: un aiuto concreto per la cooperazione

Un piccolo gesto per aiutare la Cooperativa Sociale Armonia di Saluzzo a sostenere le spese e i costi legati all’attuale emergenza sanitaria, per continuare a svolgere il proprio lavoro in sicurezza.

Categorie: Primo PianoLe Notizie

Tags: Federsolidarietà,   Saluzzo,   Cooperativa Sociale Armonia

7.000 paia di guanti a settimana, 3.000 mascherine FFP2, 30.000 mascherine chirurgiche, 600 tute, 50 visiere, 40 paia di occhiali e 140 litri di alcool. Le spese da affrontare per avere sempre i dispositivi di protezione individuale sono tra i principali oneri che le cooperative sociali devono affrontare per continuare a svolgere in sicurezza il proprio lavoro.

Tra le varie realtà a dover affrontare questo problema vi è la Cooperativa Sociale Armonia di Saluzzo, aderente a Confcooperative Federsolidarietà Piemonte, che si occupa di progettare e realizzare, con personale specializzato, servizi educativi per minori, disabili, anziani e famiglie.

La cooperativa saluzzese quest’anno ha voluto invitare le persone, che in questi anni hanno dato forza alle attività, di sostenere l’iniziativa “Una mascherina sotto l’albero”, nata per chiedere un contributo a sostegno dei costi relativi a dispositivi di protezione individuale e dei costi di gestione di attività legate alla sanificazione e messa in sicurezza degli ambienti a causa dalla pandemia.

In questo anno così difficile ci è sembrato più coerente, corretto e concreto chiedere un aiuto per sostenere i costi relativi alle spese legate all’attuale situazione di emergenza sanitaria, un aspetto che pesa molto su una cooperativa”, ha dichiarato Mitzi Chiotti, presidente della Cooperativa Sociale Armonia.

Sono già partite delle lettere cartacee con all’interno un piccolo gadget fatto dai lavoratori e dai ragazzi per coloro che negli anni ci ha dato un sostegno. Indipendentemente da quello che sarà il riscontro, avere un effetto classico da miracolo di Natale sarebbe una grande sorpresa – ha continuato Mitzi Chiotti -  Ma a parte il sostegno puramente economico, vogliamo provare a sensibilizzare e far rendere conto alle persone di cosa vuol dire lavorare in una cooperativa ed essere inseriti in un lavoro sociale ed educativo in questo particolare momento. Non ci si rende conto dello sforzo doppio che deve fare un educatore imbardato con mascherina, visiera e altri dispositivi di protezione, in una baby accoglienza o in una casa di riposo: ogni attività diventa estremamente più complessa, soprattutto creare una relazione. È un lavoro che ad oggi, per ottenere un risultato che si avvicini almeno un po’ a quello di prima, impegna un tempo infinitamente maggiore. Noi, però, restiamo armoniosamente fiduciosi.”

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