Un primo fondamentale passo verso un nuovo welfare. La Regione ha approvato il 18 dicembre 2020 un disegno di legge a sostegno del settore, garantendo un intervento con un contributo straordinario di 41 milioni di euro per garantire la continuità delle oltre 1800 strutture che erogano prestazioni di carattere residenziale di tipo sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale ad anziani, minori, disabili, persone affette da tossicodipendenza o da patologie psichiatriche e la cui situazione finanziaria è in sofferenza a causa delle maggiori spese e delle minori entrate causate dall’emergenza epidemiologica.
Un segnale di disponibilità importante che arriva a seguito di un dialogo continuo con la rappresentanza del settore e con i sindacati. Confcooperative Piemonte aveva da subito sottolineato l’urgenza di intervenire per dare sostegno a un settore che, nel corso di questa emergenza sanitaria, ha dimostrato la propria rilevanza per tutto il territorio piemontese.
Enrico Pesce, Presidente di Confcooperative Federsolidarietà Piemonte, ha commentato: “Questa delibera rappresenta una buona notizia per le cooperative sociali che in questi mesi stanno facendo fronte all’emergenza coronavirus in un situazione difficile di aumento dei costi per i DPI e di mancato adeguamento delle tariffe. E' il risultato di un percorso di dialogo che ha visto praticare un intenso e costante lavoro di confronto con i vari livelli regionali. La Regione ha ascoltato le nostre richieste e cosa più importante ha instaurato un dialogo costruttivo e sui contenuti. Crediamo e chiediamo che questa apertura di dialogo possa essere un'occasione importante per mettere mano al sistema di welfare territoriale e alla sanità di territorio, rispetto al quale auspichiamo un approccio interassessorile tra sanità e politiche sociali.”
Dei 41 milioni di euro previsti dall’intervento, 30 sono destinati alle strutture accreditate e 10 a quelle autorizzate. In particolare, le strutture contrattualizzate/convenzionate di tipo sanitario e sociosanitario riceveranno complessivamente 20 milioni per quest’anno e 10 per il prossimo del Fondo sanitario regionale come integrazione tariffaria delle prestazioni acquistate dalle aziende sanitarie locali. La somma andrà a copertura delle maggiori spese per la prevenzione ed il controllo dell’infezione da Covid-19 sostenute nel periodo compreso tra il 21 febbraio 2020 e il 30 giugno 2021. L’integrazione tariffaria ammonterà a 2,65 euro a giornata per le strutture per anziani, a 1,5 euro per le strutture per persone con disabilità, affette da patologie psichiatriche e per minori, a 1,2 euro per le strutture per persone affette da tossicodipendenza.
Pur rappresentando un primo importante traguardo, il dialogo e il lavoro non si esauriscono con questa delibera, alla quale si auspica una analoga per i servizi socio assistenziali di territorio. “Noi, a nome delle cooperative sociali, socio sanitarie, di medici, di farmacie che rappresentiamo, abbiamo confermato e confermiamo la nostra disponibilità a lavorare con i vari livelli regionali mettendo a disposizione la nostra esperienza, competenza gestionale, radicamento territoriale attraverso la rete di strutture socio sanitarie e assistenziali accreditate, le risorse umane ed economiche.” – ha proseguito il Presidente Pesce, - “Crediamo in un ruolo strategico e cooperativo che abbia come obiettivo quello di aumentare la capacità del sistema di welfare di essere inclusivo e universale.”