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Autonomia abitativa dei care leavers: Confcooperative Piemonte al seminario della Regione Piemonte

Autonomia abitativa dei care leavers: Confcooperative Piemonte al seminario della Regione Piemonte

Giovedì 14 ottobre si è svolto il seminario sui primi risultati della sperimentazione nazionale promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

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Tags: Regione Piemonte,   Federsolidarietà,   Care Leavers

 Anche Confcooperative Federsolidarietà Piemonte ha presenziato, portando le proprie esperienze, al seminario organizzato dalla Regione Piemonte - di concerto con la Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l'Istituto Degli Innocenti di Firenze e gli ambiti territoriali di Torino e di Asti - dal titolo “Il tema dell’abitare: La sperimentazione CARE LEAVERS incontra il territorio”, tenutosi giovedì 14 ottobre in videoconferenza.

L’incontro ha rappresentato un’utile occasione di confronto su un diritto tanto importante quanto di difficile accesso per una fetta di popolazione giovanile, la cui strada verso l’indipendenza è spesso sbarrata in partenza. Una delle maggiori aspirazioni per chiunque, infatti, è la possibilità di avere un posto in cui potersi sentire a “casa propria” e guadagnarsi la propria autonomia, ancor più quando si esce da una situazione di difficoltà.

E’ questo il caso dei cosiddetti care leavers, coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine in seguito ad un provvedimento dell’autorità giudiziaria e improvvisamente si ritrovano a dover far fronte ai propri bisogni da soli, non potendo contare più sulla comunità che fino a poco prima li ha accolti e ospitati in quanto minorenni.

Proprio ai care leavers, dunque, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha recentemente dedicato una sperimentazione, avviata ormai tre anni fa e della quale si è discusso durante l’incontro di giovedì. I relatori hanno potuto confrontarsi sui primi risultati e sulle buone pratiche emersi dai progetti avviati nell’ambito della sperimentazione, rivolta sia a giovani care leavers prossimi alla maggiore età allontanati dalla famiglia di origine e collocati in comunità residenziali o in affido etero-familiare, sia a coloro per i quali al compimento della maggiore età non sia stato adottato un provvedimento di prosieguo amministrativo decretato dal Tribunale per i minorenni, sia, infine, a coloro per i quali tale provvedimento sia stato adottato con la previsione di percorsi di autonomia.

Durante il seminario non sono mancate, inoltre, le testimonianze di giovani beneficiari che hanno potuto raccontare personalmente la propria esperienza di guadagno dell’indipendenza, portando proposte e idee per cercare di rendere il tema dell’abitare il più centrale e inclusivo possibile anche per i giovani che si ritrovano nella loro situazione.

All’incontro è intervenuto anche Guido Geninatti in rappresentanza di Confcooperative Federsolidarietà Piemonte, portando la testimonianza delle tante cooperative che da anni si occupano di fornire supporto e assistenza ai giovani care leavers del territorio: “Il social housing, nelle sue diverse forme, è uno strumento per rispondere a questi bisogni ma c’è bisogno di potenziare ed integrare l’attività di accompagnamento sociale nel suo complesso.

Esistono, infatti, attività educative che riguardano la crescita e la costruzione dell’identità della persona, ma sono importanti anche tutte quelle attività che riguardano l’apprendimento rispetto alla collocazione lavorativa e professionale e, infine, quelle relative all’abitazione. Questi tre elementi -educativo, lavorativo ed abitativo-  non possono essere processati disgiuntamente ma devono essere implementati in rete, in modo il più possibile integrato. I progetti di social housing più avanzati, infatti, sono quelli che non si limitano a offrire servizi abitativi ma cercano di accompagnare nel complesso la persona, avviando un percorso e occupandosi, direttamente o in rete con altri soggetti pubblici e privati, anche degli altri aspetti.”

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