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Assemblea di Consumo e Utenza Piemonte. La cooperazione al centro della transizione energetica

Assemblea di Consumo e Utenza Piemonte. La cooperazione al centro della transizione energetica
Roberto Forelli confermato alla guida della federazione regionale, nel corso di un incontro che ha trattato i temi delle comunità energetiche e dei servizi di prossimità, gettando le basi per il lavoro futuro

Categorie: Primo PianoDalle Federazioni

Tags: Assemblea,   Comunità Energetiche,   Consumo Utenza

Cambiare passo per una transizione ecologica dal basso. Questo il messaggio emerso nel corso dell’Assemblea Regionale della Federazione Consumo e Utenza di Confcooperative Piemonte, svoltasi lunedì 4 aprile, presso la Casa della Cooperazione di Corso Francia 329 a Torino.

L’incontro ha visto riconfermato Roberto Forelli nel ruolo di Presidente della federazione, che nel proprio intervento ha tracciato la strada per i prossimi quattro anni e ringraziato tutti i cooperatori per il proprio lavoro durante gli ultimi anni: “Tengo a ringraziare anzitutto tutte le nostre cooperative di Consumo, che hanno saputo dimostrare l'importanza e il ruolo del nostro settore nel garantire i servizi essenziali durante la pandemia. La cooperazione ha il dovere di dare risposte intersettoriali ai bisogni della comunità, perché è questo che ci rende unici. Oggi le cooperative di Utenza si trovano di fronte a un momento cruciale della storia, dovendo affrontare un tema imponente come quello della transizione energetica. Dobbiamo essere in grado, come Federazione, di individuare gli strumenti migliori per supportare le nostre imprese e il nostro territorio. In questo senso, riteniamo che le comunità energetiche possano rappresentare oggi una delle risposte che stiamo cercando”.

Le comunità energetiche rappresentano un modello innovativo attraverso cui soddisfare autonomamente il fabbisogno energetico di un insieme di soggetti. Mediante il ricorso a fonti rinnovabili e attraverso la possibilità di partecipare direttamente al mercato energetico, non solo come consumatori ma anche come produttori, le comunità energetiche possono diventare un progetto capace di generare valore economico, sociale e ambientale sul territorio. Un’innovazione che può essere guidata dal mondo cooperativo e che rappresenta uno degli strumenti fondamentali per la necessaria transizione ecologica.

A fronte della recente volatilità dei prezzi di fornitura, le comunità energetiche possono essere degli importanti strumenti di contrasto alla povertà energetica e un aiuto per le imprese cooperative. L’Assemblea regionale della federazione Consumo e Utenza ha dato spazio infatti alla prima presentazione di un progetto, interno al mondo cooperative, con l’obiettivo di produrre l’energia che si consuma, dando quindi un enorme supporto alle realtà piemontesi.

Un cambio di paradigma necessario. Nel corso della giornata è stato prezioso il contributo portato dall’intervento dell’ing. Fabio Armanasco, Responsabile del progetto “L’utente al centro della transizione energetica” presso il RSE. A seguito di un’approfondita panoramica sullo strumento in esame, Armanasco ha sottolineato come “la comunità energetica deve essere intesa come una realtà sociale, culturale ed economica che autoproduce localmente l’energia necessaria al suo fabbisogno, usando giudiziosamente le risorse del territorio, tutelando così i propri beni comuni, territoriali, ambientali e paesaggistici e indirizzandosi verso la riduzione della propria impronta ecologica”.

In presenza a Torino, il Presidente di Confcooperative Consumo e Utenza Nazionale, Roberto Savini, ha concluso ribadendo l’importanza del ruolo della cooperazione sul territorio: “Vedendo la partecipazione e le proposte delle nostre cooperative, non posso che essere ottimista rispetto al futuro che ci attende. Da una parte, l’idea di puntare fortemente sulle Comunità energetiche, un modello basato sulla condivisione e sulla tutela delle risorse, è perfettamente in linea con il nostro modo di vivere la cooperazione. Dall’altra, stiamo riscontrando come i servizi di prossimità abbiano riacquistato una rinnovata centralità nelle dinamiche di consumo, a dimostrazione della bontà del percorso intrapreso dalle nostre cooperative di consumo, orientate a crescere sul mercato puntando sulla propria tradizionale presenza all'interno dei centri urbani”.

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