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“Servono politiche lungimiranti”. Confcooperative Fedagripesca Piemonte al Tavolo regionale zootecnia da carne

“Servono politiche lungimiranti”. Confcooperative Fedagripesca Piemonte al Tavolo regionale zootecnia da carne
I temi emersi dal Tavolo regionale dedicato alla zootecnia da carne piemontese

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Tags: zootecnia,   Tavolo regionale

Si è tenuto nella mattina di venerdì 9 settembre il nuovo Tavolo regionale dedicato alla zootecnia da carne piemontese. Convocato dall'Assessore all'agricoltura e cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa, al Tavolo hanno preso parte i rappresentanti di tutta la filiera, tra cui Confcooperative Fedagripesca Piemonte. Presenti al tavolo di lavoro Mauro Capello, Coordinatore del settore zootecnico per Confcooperative Fedagripesca Piemonte, e Domenico Sorasio, Direttore di Confcooperative Fedagripesca Piemonte.

Al centro dell’incontro sono state poste le criticità del mercato della carne e la futura programmazione dei fondi comunitari. A causa dell’incremento costante dei costi di produzione è infatti sempre più impellente la necessità di affrontare le enormi sfide che il settore sta affrontando.

A fianco degli interventi attivati a livello nazionale e regionale per far fronte al momento di difficoltà, è emersa la disponibilità da parte di tutti gli attori della filiera a ragionare su un documento condiviso, da presentare entro poche settimane con l'obiettivo di sostenere strutturalmente le aziende che producono carne in Piemonte.

Mauro Capello, Coordinatore del settore zootecnico per Confcooperative Fedagripesca Piemonte e nazionale, ha commentato: “Le prospettive del settore, così come per l’insieme dell’economia del nostro Paese, risultano molto difficili da decifrare in un contesto generale che varia di settimana in settimana. I costi di produzione, fortemente connessi al mercato dei cereali e della soia, rischiano di restare elevati per diverso tempo e dobbiamo aiutare tutti gli attori della filiera zootecnica a garantirsi un minimo di marginalità. Il Piemonte poi rischia di pagare un conto più salato su alcune delle sue eccellenze, dato che gli allevamenti di razza piemontese sembrano essere oggi quelli che soffrono maggiormente. Occorre analizzarne con urgenza le cause e comprendere i motivi. Servono aiuti immediati e concreti al comparto, ma non possiamo più accontentarci di sopravvivere a questa crisi.”

“Ciò che serve è un reale percorso di aggregazione. Aggregazione orizzontale, di prodotto, perché oggi è impensabile per un allevatore affrontare queste sfide da solo: dobbiamo essere uniti e organizzati. Aggregazione verticale, di filiera, affinché tutti i vari passaggi funzionino: il mondo delle cooperative in questo può dare il proprio importante contributo”, Capello ha poi proseguito, sottolineando che, “Servono politiche lungimiranti, interventi che non abbiano come unico obiettivo il supporto a breve termine. Politiche regionali concrete, che vanno condivise con i piani nazionali. Serve insomma che tutta la nostra filiera alzi la testa e guardi al futuro che dobbiamo costruire. Un esempio concreto arriva dalla lettura delle abitudini d’acquisto dei nostri consumatori. Sappiamo che chi acquista è sempre più attento alla qualità del prodotto, ed è in questo quadro che dovrebbe inserirsi un rilancio delle nostre eccellenze locali e della crescente qualità dell’attività tecnica in allevamento.”

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