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Innovazione e cooperazione: una sinergia reale

Innovazione e cooperazione: una sinergia reale
Il racconto di Drimlab è la storia di una cooperativa che mostra come il modello cooperativo sia qualcosa di estremamente attuale e sempre vincente: in una parola, innovativo.

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Tags: innovazione,   Lavoro e Servizi,   Drimlab

Guardare all’innovazione con fiducia, rinunciando ai pregiudizi e aprendo la mente: questo è il desiderio e l’invito di Drimlab, startup cooperativa nata a Torino nel 2021 come spin-off della già esistente cooperativa Redrim. Un’impresa giovane e giovanile, che offre consulenza e supporto a tutte quelle aziende – cooperative e non solo – che mirano a ritagliarsi il proprio spazio nel mercato ricorrendo all’ingrediente ormai fondamentale in qualsiasi settore: la digitalizzazione.

Una parola sempre più usata in questi anni, che porta con sé incognite e necessità di nuove competenze, e che in alcuni casi può richiedere il sostegno di professionalità del settore. Investire in nuove tecnologie, infatti, senza sapere quale sarà il vero risultato né se saranno adatte, per le aziende può risultare difficile e rischioso. È proprio a questo tipo di esigenza che vuole rispondere Drimlab, che, nei suoi laboratori, progetta e costruisce per le aziende clienti prototipi di servizi altamente tecnologici, per trovare la soluzione migliore minimizzando il rischio dell’investimento.

Ciò che guida Drimlab, però, non è solo la fiducia nell’innovazione: è anche l’impegno per raggiungere alti livelli di sostenibilità sociale, per trasformare in azioni concrete le idee in cui il mondo della cooperazione si radica. Un impegno interno, che si traduce nella valorizzazione dei talenti e dell’unicità di ogni persona che fa parte del team; ma un impegno portato anche all’esterno grazie al percorso di accompagnamento con cui Drimlab guida le imprese nella progettazione delle azioni volte a misurare e a comunicare il proprio impatto sociale.

Nonostante l’apparenza, innovazione e sostenibilità sociale sono infatti due elementi potenzialmente complementari. Lo ha mostrato bene la collaborazione tra Drimlab e una cooperativa torinese che opera nell’ambito della salute mentale: dopo il periodo pandemico, la cooperativa ha avviato un percorso di co-progettazione insieme a Drimlab per aprirsi a nuove tecnologie che potessero sviluppare nuovi modelli di servizio, migliorando il rapporto tra il paziente e lo psichiatra. Il progetto ha portato allo sviluppo ad hoc di un dispositivo per la telemedicina, che, dopo un lavoro di analisi dei bisogni, progettazione, test e prototipazioni, è stato installato negli spazi della cooperativa. Una soluzione integrata, insomma, e ormai ampliamente sperimentata in campo per la “tele-salute mentale”, che permette, da un lato, l’erogazione di prestazioni specialistiche in modalità telematica, riducendo i costi e i tempi legati agli spostamenti e permettendo ai medici di portare avanti la terapia con un numero più ampio di persone; dall’altro, questo incoraggia una piena e proficua collaborazione dei gruppi coinvolti nei percorsi terapeutici all’interno delle strutture residenziali e in modalità domiciliare. Ma il lavoro di Drimlab si spinge anche oltre: la volontà è infatti quella di sviluppare, insieme ad alcune imprese che operano nel campo dell’assistenza sanitaria e sociale, delle esperienze ludico-terapeutiche digitali, per la riabilitazione e il potenziamento delle abilità cognitive.

In definitiva, Drimlab si pone come un laboratorio di sogni, di società ideale, basata sulle pari opportunità e sulla valorizzazione delle unicità personali di ciascuno. Ed è un’impresa che invita a immaginare una società migliore, che strizzi l’occhio al modello delle Smart Cities, città in cui la tecnologia e la sostenibilità vadano di pari passo. Una cooperativa che mostra come il modello cooperativo sia qualcosa di estremamente attuale e sempre vincente: in una parola, innovativo.

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