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Donne e cooperazione: Alessandra Brogliatto

Donne e cooperazione: Alessandra Brogliatto

L'intervista ad Alessandra Brogliatto, coordinatrice della Commissione Dirigenti Cooperatrici Confcooperative Piemonte

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Tags: donne,   Cooperazione

L'importanza delle donne nel mondo cooperativo va oltre il semplice raggiungimento della parità di genere, rappresentando una forza motrice per l'innovazione, l'inclusività, la crescita economica e lo sviluppo sostenibile. Questo approccio non solo favorisce un ambiente lavorativo più equilibrato e motivante ma stimola anche la creazione di prodotti e servizi che rispondano meglio alle esigenze di un pubblico più ampio, includendo le prospettive e le esperienze delle donne a tutti i livelli decisionali.

Ne abbiamo parlato con Alessandra Brogliatto, entusiasta cooperatrice e coordinatrice della Commissione Dirigenti Cooperatrici Confcooperative Piemonte. La Commissione Dirigenti Cooperatrici lavora quotidianamente per incentivare e valorizzare la presenza femminile nelle cooperative aderenti a Confcooperative e per agevolare il raggiungimento dei ruoli dirigenziali, sia nelle imprese cooperative sia negli organismi di rappresentanza politico sindacale, condividendo strumenti ed esperienze.

Un lavoro che negli anni ha portato iniziative di formazione, studi e ricerche, attraverso percorsi progettuali che hanno consolidato le relazioni tra cooperatrici, cooperative e territori, supportato e implementato il network e la contaminazione costruttiva con donne e giovani, e la realizzazione di concrete proposte politico-organizzative.

 

Qual è, secondo te, il ruolo delle donne nel mondo della cooperazione e quale valore aggiunto portano?

Le donne, come gli uomini, apportano un grande valore all’imprenditorialità cooperativa e, più in generale, al mondo associativo. In particolare, le cooperatrici possono portare uno sguardo differente rispetto a quello maschile, uno stile di leadership e un’attenzione maggiore al work life balance. Entrambi contribuiscono ovviamente alla dimensione imprenditoriale e nel proprio ambito professionale ma dove c'è compresenza di uomini e donne, imprese e associazioni non possono che essere più forti e capaci di intercettare i bisogni e intervenire sviluppando azioni di miglioramento. Nel mondo della cooperazione le donne sono tante, rappresentando il 65% degli occupati nelle cooperative piemontesi e arrivando a toccare anche l’80% in alcuni settori. In media, dunque, nelle cooperative sono presenti più soci donne e più lavoratrici donne rispetto agli uomini.

Nonostante ciò, dobbiamo dire che purtroppo anche la cooperazione non è esente dal fenomeno del gender pay gap e questa differenza è dovuta in particolare al fatto che ancora oggi ci sono più ruoli dirigenziali e di responsabilità maschili. Questo deve rappresentare però uno stimolo per progredire ancora più velocemente verso una parità di genere reale e concreta.

 

Come sei entrata nel mondo della cooperazione e cosa può dare di più la cooperazione rispetto alla classica impresa secondo te?

Ho incontrato la cooperazione del tutto casualmente, dopo una prima esperienza come consulente nell’ambito della formazione. Ne sono rimasta affascinata e ho deciso di mettermi in gioco entrando a far parte di una cooperativa sociale, in cui ho potuto apportare un contributo nell’area dei servizi grazie alla mia esperienza passata. Da lì, il mio percorso all’interno della cooperativa si è sviluppato, mi sono occupata di risorse umane e sono entrata nel consiglio di amministrazione.

Abbiamo poi costituito uno spin off di un’altra cooperativa, di cui sono stata Presidente per sette anni e di cui sono tuttora socia.

Ho deciso di rimanere nel mondo della cooperazione perché ho amato molto il poter lavorare insieme, è un modello che favorisce la collaborazione e il progettare insieme per lo sviluppo dell’impresa. La cooperazione è infatti crescita ed empowerment collettivo, partecipazione attiva e questi sono tutti valori aggiunti rispetto alle classiche forme di impresa perché ogni socio/a è imprenditore/trice di sé stesso/a e partecipa attivamente al suo sviluppo.

 

Cosa desideri o cosa vedi nel futuro della cooperazione per le donne?

Auspico davvero che continui a esserci una grande partecipazione femminile, soprattutto in settori diversificati. È importante che la presenza delle donne non sia concentrata solo in alcuni settori, ma anche in quelli tradizionalmente meno legati all’occupazione e partecipazione femminile perché questo significa contrastare le segregazioni occupazionali e imprenditoriali delle donne e degli uomini. Spero, inoltre, che continui a essere una scelta imprenditoriale dove gli uomini e le donne hanno entrambi uno spazio di crescita e di sviluppo egualitario.

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