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Il futuro del “Dopo di Noi”

Il futuro del “Dopo di Noi”

Il progetto "Dopo di noi" rappresenta una rivoluzione nel welfare, perché la persona disabile ha la possibilità di costruire la propria vita all'insegna dell'indipendenza e dell'autonomia.

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Tags: Federsolidarietà,   dopo di noi

Nel cuore sociale del Piemonte, il lavoro intorno al concetto di "Dopo di Noi" si presenta come una riflessione fondamentale sul sostegno alle persone con disabilità, in un futuro in cui i familiari non possono più fornire una cura diretta. Questa iniziativa, radicata nella legge n. 112 del 22 giugno 2016, ma nata molto prima da esperienze su iniziative dirette da parte di familiari, cooperatori, fondazioni di partecipazione, mira a garantire che le persone con disabilità possano vivere una vita piena di dignità e autonomia, attraverso la creazione di un sistema di supporto duraturo che trascenda il nucleo familiare e i servizi tradizionali messi a disposizione dal sistema integrato dei servizi socio sanitari regionali.

Legislazione e prospettive cooperative

La legge "Dopo di Noi" ha rappresentato un cambiamento paradigmatico nell'assistenza alle persone con disabilità in Italia, introducendo misure specifiche per promuovere il benessere, l'autonomia e l'inclusione sociale degli individui. Alla base dei testi di legge c’è la necessità di un cambiamento profondo nelle politiche sociali, adattandole alle nuove esigenze di una popolazione che vede aumentare l'aspettativa di vita delle persone con disabilità. La legge sul “Dopo di Noi” ha iniziato quindi a porre l’accento e l’attenzione su quello che, dopo la comunicazione della diagnosi, è l’evento più preoccupante e traumatico per le famiglie: la morte di un genitore.

La normativa stabilisce nuovi fondi dedicati e sottolinea l'importanza di sviluppare progetti residenziali innovativi e personalizzati, che rispecchino quanto più possibile un ambiente familiare. Ma non è che un primo passo verso un percorso che deve spostare l’attenzione dai bisogni alla persona, che deve essere sempre al centro.

Qual è il ruolo delle imprese cooperative sociali piemontesi in questo panorama? Molte imprese aderenti stanno assumendo un ruolo pionieristico nell'attuazione della legge e nell’innovazione sociale, sviluppando progetti e servizi che anticipano e rispondono alle esigenze future delle persone con disabilità. Queste realtà lavorano per promuovere una cultura dell'inclusione e del rispetto, creando reti di collaborazione tra pubblico e privato e opportunità lavorative che valorizzano le competenze individuali, evidenziando l'importanza dell'autodeterminazione e dell'integrazione sociale.

Il Progetto di Vita

Le imprese cooperative sociali piemontesi stanno intensificando i propri sforzi per stimolare e connettere i diversi attori coinvolti nel percorso del Dopo di Noi, con una dedizione particolare verso la realizzazione del cosiddetto Progetto di Vita. Quest'ultimo rappresenta un approccio innovativo e centrato sulla persona, che va oltre la semplice erogazione di servizi, per abbracciare una visione complessiva della vita dell'individuo con disabilità: nasce dalla consapevolezza che ogni persona con disabilità ha il diritto di scegliere un piano di vita che sia il più personalizzato e rispettoso possibile delle proprie aspirazioni e desideri.

Una rivoluzione copernicana nel welfare, dove l’individuo ha la possibilità di costruire il proprio percorso di autonomia futuro. Per raggiungere questo obiettivo, le imprese sociali operano affinché sia garantita un'osservazione sistematica, attenta e competente della vita della persona e dell'ambiente in cui vive. Questo processo non si limita a valutare le necessità immediate, ma si estende all'analisi delle opportunità di crescita e di sviluppo personale, assicurando che ogni intervento sia rispondente ai reali bisogni dell'individuo.

La realizzazione di un Progetto di Vita efficace richiede la costruzione e il mantenimento di una rete di comunicazione e collaborazione tra tutti coloro che interagiscono con la persona con disabilità: familiari, operatori sanitari e sociali, educatori e, naturalmente, le stesse persone con disabilità. Le cooperative sociali si impegnano quindi a facilitare questo dialogo, promuovendo un ambiente in cui ogni voce possa essere ascoltata e ogni contributo valorizzato.

Inoltre, il monitoraggio costante della qualità di vita delle persone con disabilità diventa un aspetto fondamentale di questo approccio. Solo attraverso un'attenzione continua è possibile assicurare che il Progetto di Vita si adatti ed evolva in risposta ai cambiamenti delle circostanze e delle aspirazioni dell'individuo, garantendo così che il percorso intrapreso sia sempre il più adeguato e benefico possibile.

L'adozione del Progetto di Vita riflette la legge n. 328/2000 e la successiva legge 112/2016, che sottolineano l'importanza di un approccio individualizzato e coordinato all'assistenza configurandosi come uno strumento essenziale per garantire che ogni persona possa aspirare a una vita di qualità, caratterizzata da indipendenza, autodeterminazione e piena partecipazione alla vita sociale. Non solo aspirazioni, dunque, ma realtà concrete e raggiungibili.

 

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