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Donne e cooperazione: Barbara Pasqua

Donne e cooperazione: Barbara Pasqua

L'intervista a Barbara Pasqua, Presidente della cooperativa giornalistica MoreNews e consigliere provinciale e regionale di Confcooperative Piemonte.

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Tags: donne,   Cooperazione

La presenza femminile nel mondo lavorativo e in un’impresa porta con sé un modo nuovo di guardare allo sviluppo dell’azienda, un’interpretazione più inclusiva del welfare e un modo di lavorare diverso e complementare a quello maschile. Il lavoro della donna nella cooperazione e non solo rappresenta un valore aggiunto tangibile e reale, oltre a essere un diritto umano e sociale che, come tale, deve essere garantito e tutelato.

Abbiamo parlato di questo con Barbara Pasqua, fondatrice nel 2011 della cooperativa giornalistica MoreNews, di cui è Presidente e che oggi conta 20 testate giornalistiche online tra Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle d’Aosta. Attualmente MoreNews si compone di cinquanta dipendenti e circa un centinaio di collaboratori esterni.

Barbara Pasqua è consigliere provinciale e regionale di Confcooperative Piemonte.


Qual è, secondo te, il ruolo delle donne nel mondo della cooperazione e quale valore aggiunto portano?


Il ruolo delle donne nel processo decisionale cooperativo è fondamentale per il successo delle imprese. Le donne portano sul tavolo prospettive ed esperienze diverse, che possono aiutare a identificare e soddisfare le esigenze dei diversi membri della comunità. Tendenza femminile è quella di considerare prioritarie la collaborazione e l’inclusione nel processo decisionale, favorendo così il raggiungimento di risultati più equi e sostenibili. Gli studi hanno dimostrato che quando c’è una partecipazione femminile al processo decisionale, c’è anche una maggiore probabilità di investimenti nell’istruzione, nella sanità e nel benessere sociale, come è successo in India, dove un numero maggiore di donne ha potuto accedere ai prestiti e avviare la propria attività.

Il contributo delle donne al lavoro cooperativo è spesso trascurato, sottovalutato e non riconosciuto, eppure le loro competenze e conoscenze sono essenziali per le imprese cooperative, soprattutto nella comunicazione, nell'organizzazione e nella risoluzione dei conflitti. Ma non solo: la partecipazione femminile può portare a una maggiore responsabilizzazione economica e indipendenza, come dimostra il caso del Kenya, dove la partecipazione delle donne alle società cooperative ha portato a un aumento del loro reddito e al miglioramento dei loro mezzi di sussistenza.

Nonostante tutto questo, spesso le donne non si vedono pagati i contributi e non sono riconosciute come partner alla pari nelle società cooperative. Una mancanza di riconoscimento tutt’altro che di poco conto, perché può portare a una mancanza di motivazione e al disimpegno da parte delle donne.


Come sei entrata nel mondo della cooperazione e cosa può dare di più la cooperazione rispetto alla classica impresa secondo te?


Sono entrata quasi per caso, in punta di piedi. Sono sempre stata abituata a lavorare in team chiedendo la collaborazione e il contributo di tutti i miei collaboratori, che ho sempre ritenuto fondamentali per la crescita di un’azienda e di un progetto. Quale modo migliore se non facendo in modo che tutti i lavoratori fossero anche soci e quindi protagonisti in prima persona?

La cooperazione, infatti, offre numerosi vantaggi rispetto ai modelli di business classici. In primo luogo consente la condivisione di risorse e competenze, che permette alle imprese cooperative e sociali di realizzare economie di scala e accedere a risorse che altrimenti non sarebbero loro disponibili. In secondo luogo, il processo decisionale collettivo in cooperazione porta a risultati migliori: quando tutti i membri hanno voce in capitolo nella direzione dell’azienda, il risultato è spesso più inclusivo, perché riflette le esigenze di tutte le parti coinvolte. Infine, la cooperazione garantisce un’equa distribuzione dei profitti e delle responsabilità. Tutto questo garantisce che tutti i membri siano investiti nel successo dell’azienda e lavorino insieme per raggiungerlo.


Cosa desideri o cosa vedi nel futuro della cooperazione per le donne?

Il futuro della cooperazione femminile è un tema di grande importanza nella società odierna. Le donne di tutto il mondo devono affrontare numerose sfide e ostacoli, dalla discriminazione e dai pregiudizi di genere all’accesso limitato all’istruzione, all’assistenza sanitaria e alle opportunità di lavoro. Tuttavia, unendosi e sostenendosi a vicenda, le donne possono superare queste barriere e lavorare per un futuro migliore, sostenendo politiche che promuovano l’uguaglianza di genere e i loro diritti.

Mi auguro che in futuro, proprio grazie alla cooperazione, ci sarà una maggiore rappresentanza delle donne nelle posizioni di leadership. Mi piacerebbe aprire di più le porte al networking entrando in contatto con altre donne impegnate in altri settori. Ottenendo preziose informazioni e supporto ci si aiuta a vicenda a raggiungere obiettivi comuni, creando un ambiente più favorevole a superare sfide uniche e competitive.

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