Il Piemonte e la manifattura tessile sono da sempre un connubio simbolo di qualità e impegno nel lavoro. E’ da queste premesse che Luca Facta, direttore regionale di Federsolidarietà-Confcooperative, ha aperto nei giorni scorsi i lavori del nuovo tavolo di lavoro sul tessile che la federazione delle cooperative sociali piemontesi, insieme alle sue associate, ed in particolare quelle di inserimento lavorativo, ha avviato all’interno di Confcooperative. “Un’opportunità questa - ha spiegato Facta - che vuole essere un luogo operativo di confronto tra coloro che a vario titolo si occupano del tema, per valutare la possibilità di costruire a livello regionale, un percorso imprenditoriale che possa eventualmente tradursi in una rete di impresa”.
Nel corso dell’incontro, sono state presentate alcune delle molte esperienze già attive su tutto il territorio piemontese: la cooperativa sociale Emmaus di Novara con il progetto sartoriale che coinvolge una decina di donne, espulse da tempo dal mercato del lavoro, nato con il supporto della Fondazione De Agostini e sviluppatosi in collaborazione con la Fondazione Altagamma, realtà che a livello nazionale ha sottoscritto un protocollo d’intesa con Federsolidarietà per la diffusione dell’eccellenza del made in Italy. La cooperativa sociale Fiordaliso di Cuneo ha illustrato il “per-corso” di moda dal titolo: “Non perdere il filo”, rivolto a giovani donne in situazione di disagio. Infine la cooperativa sociale torinese La Rosa Blu ha messo in evidenza l’importanza del lavoro di rete che da anni ha avviato con l’Istituto di Istruzione Superiore Romolo Zerboni di Torino, per proporre alle giovani che terminano il percorso formativo in questo ambito, esperienze di lavoro “guidato” nel loro laboratorio sartoriale.
Il prossimo appuntamento a gennaio avrà l’obiettivo di costruire una prima proposta progettuale che sia in grado di coniugare le diverse eccellenze: reti, competenze, qualità, formazione.