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Qualità della vita e tracciabilità delle produzioni

Qualità della vita e tracciabilità delle produzioni

L’impegno di Fedagri Piemonte

Categorie: Primo PianoDalle Federazioni

Tags: Fedagri Piemonte,   Lattiero caseario,   ambiente,   tracciabilità

Secondo quanto riporta il quotidiano La Stampa, in Piemonte i mesi di giugno e luglio hanno registrato una performance positiva per quanto riguarda il turismo nelle aree montane, in particolare nelle valli olimpiche dove il trend di crescita si attesta oltre il 10%. Il periodo di maggiore afflusso rimane agosto: nelle settimane centrali le strutture alberghiere hanno registrato anche picchi del 95% di occupazione delle camere. Il ritorno alla montagna ha molte ragioni: la paura del terrorismo internazionale, le difficoltà dettate dalla crisi economica, ma non solo.
La necessità di un maggiore contatto con la natura, di un ambiente pulito e rigenerante, l’interesse per l’enogastronomia locale e di qualità, sono elementi che sicuramente hanno influenzato la scelta di molti turisti.
"Sosteniamo da sempre che il nostro Paese non ha bisogno di miracoli per generare il proprio rilancio economico ed occupazionale in forma sostenibile - afferma Tommaso Mario Abrate, presidente di Fedagri Confcooperative Piemonte – grazie alle sue bellezze paesaggistiche e ai beni culturali. Quanto all’enogastronomia, rappresentiamo con la Francia oltre il 70% delle produzioni riconosciute DOP, IGP, DOC, DOCG. E’ evidente a questo proposito il ruolo fondamentale che le nostre cooperative, con le imprese agricole associate, svolgono in tutti i territori, anche in quelli valutati economicamente marginali come le aree montane, e in tutti i comparti, dal forestale al lattiero caseario, dall’ortofrutta al cerealicolo, al vitivinicolo”.
Ne abbiamo parlato con Roberto Morello, presidente del settore lattiero caseario di Fedagri Confcooperative Piemonte e della cooperativa Piemonte Latte di Savigliano, che recentemente, con Inalpi, ha dato vita a un nuovo gruppo imprenditoriale del settore denominato “Latterie Alpine”: “L’ambiente e la qualità di vita sono beni comuni in cui la cooperazione crede moltissimo. Il settore lattiero caseario della cooperazione, operando anche nelle aree montane, contribuisce alla valorizzazione economica, sociale e culturale delle nostre valli. Associando gli allevatori che operano in questi territori, spesso non appetibili dalle multinazionali, per la difficoltà della raccolta, e valorizzandone il prodotto, le cooperative contribuiscono infatti a mantenere un presidio nelle valli, e garantiscono al consumatore latte e formaggi di grande qualità”.
Come può il consumatore riconoscere questi prodotti?
“L’etichettatura è un tema di grande attualità. Noi chiediamo che sia sempre tracciabile l’origine del prodotto, consentendo al consumatore di sapere esattamente da quale luogo esso proviene. Ciò consentirà ai soci delle cooperative di valorizzare al massimo le proprie produzioni, ma non solo. La scelta del consumatore sarà infatti determinante per modificare gli equilibri di mercato, permettendo di scegliere un latte sano, di alta qualità, e di provenienza locale. I tempi sono maturi per questo, e la presenza del turismo nelle valli sottolinea in effetti il bisogno sempre più sentito di un livello di qualità di vita più elevato, anche nell’alimentazione”.
La politica sembra essere d’accordo. “Servono etichette chiare e trasparenti. In Italia abbiamo fatto grandi passi avanti, la sfida ora è convincere l’Europa”. Questo quanto hanno dichiarato il presidente della Regione Sergio Chiamparino e l’assessore all’agricoltura Giorgio Ferrero nell’ultima giornata di Cheese, manifestazione che si è conclusa qualche giorno fa a Bra, nel cuneese.

LC


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