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​B​UONE PRASSI DI INCLUSIONE SOCIALE, A TORINO LA SECONDA TAPPA DI UN PERCORSO EUROPEO

​B​UONE PRASSI DI INCLUSIONE SOCIALE, A TORINO LA SECONDA TAPPA DI UN PERCORSO EUROPEO
Dal 1 al 3 febbraio l’incontro internazionale tra quattro partner europei: coinvolti Stranaidea s.c.s. e Città di Torino

Categorie: Primo PianoLe Notizie

Tags: Stranaidea,   inclusione sociale,   Federsolidarietà,   rom,   ROMACT

Il progetto "Rete di città che utilizzano i principi dello sviluppo locale di comunità ed attività culturali per promuovere l'inclusione dei Rom in Europa” (finanziato dal Programma “Europa per i cittadini”) arriva a Torino, che ospiterà per tre giorni l'incontro internazionale dei 61 partecipanti, organizzato da Stranaidea s.c.s Impresa Sociale Onlus, aderente a Federsolidarietà Confcooperative Piemonte, in collaborazione con il Comune di Torino. La tre giorni di incontri costituirà un importante momento di scambio di buone pratiche sul tema dell’inclusione delle comunità Rom sulla base della metodologia ROMACT, insieme ad altre tre realtà europee, l’Asociatia Nevo Parudimos e il Comune di Resita (Romania), l’Eghyuthato Egyesulet insieme al Comune di Gyongyos (Ungheria) ed infine l’Associazione Integro e la Città di Isperih (Bulgaria). Il programma prevede un convegno aperto al pubblico, venerdì 2 febbraio alle ore 9.30, presso l’Open Incet di via Cigna 96/17. In serata, momenti di festa e condivisione al Bunker in via Paganini 200/0 a partire dalle ore 20, con una mostra fotografica e esibizioni di danza con artisti provenienti dai paesi partner del progetto. 

Il progetto, avviato a luglio 2017 con conclusione a ottobre 2018, si pone i seguenti obiettivi: p
romuovere nei quattro Paesi europei coinvolti i principi dello Sviluppo locale del territorio comunitario (Community Local Lead Development) utilizzati nella metodologia Romact sviluppata dal Consiglio d'Europa e dalla Commissione europea nel programma ROMACT; documentare e mettere insieme modelli di buone prassi per promuovere la cittadinanza attiva e la partecipazione dei Rom e di altri gruppi svantaggiati; promuovere l'inclusione utilizzando la cultura nelle quattro comunità locali coinvolte in questo progetto; sviluppare quattro piani d'azione per i Rom o per altri gruppi svantaggiati utilizzando la metodologia Romact nelle città partner e, infine, sviluppare una Rete europea di Poli di Inclusione. Abbiamo chiesto a Marco Fiorito, tra i responsabili del progetto per Stranaidea, di raccontarci il ruolo e le attività della Cooperativa. 

“Quella di Torino è soltanto la seconda tappa di un progetto più ampio, della durata di un anno, che ha l’obiettivo di scambiare buone prassi in merito a processi di inclusione sociale per comunità rom e migranti.” spiega Marco Fiorito, tra i responsabili del progetto per Stranaidea, "La prima tappa si è svolta a Resita, in Romania, ospiti dell’Associazione Asociatia Nevo Parudimos, dove un rappresentante dell’Unione Europea ha presentato ed illustrato la metodologia ROMACT, promossa dalla Commissione Europea insieme al Consiglio d’Europa nel 2013. L’obiettivo è mettere al centro l’inclusione delle comunità Rom di tutta Europa, tramite politiche e servizi pubblici messi in campo in collaborazione con gli enti locali. Tutti i meeting sono strutturati nello stesso modo: dopo una fase di conoscenza iniziale, durante la quale avviene lo scambio di buone prassi locali, segue un momento aperto alla cittadinanza dove sono presentate le buone pratiche dei partner internazionali. Qual è il ruolo di Stranaidea? Coinvolgere una rete di associazioni ed enti locali che si occupano di inclusione, creando un tavolo di lavoro, che ha visto presenti il Comune di Torino, Confcooperative Piemonte Nord, cooperative sociali Animazione Valdocco, Accomazzi, Vides Main, Gruppo Arco, Associazione Tampep e la comunità Rom di Torino. Interessante è stato poter coinvolgere i rappresentanti delle associazioni nel primo viaggio in Romania, al ritorno del quale è stato riaperto il tavolo per organizzare l’evento di Torino. Si tratta di un’opportunità per diffondere ulteriormente buone pratiche e allargare le possibilità di formazione a quanti più operatori del territorio, nonché uno spazio dove potersi confrontare sullo stato dei fatti.”

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