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Ortofruit Italia, importante riconoscimento per la filiera 0 emissioni

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Paschetta: “Ortofruit Italia è un sistema imprenditoriale green, che promuove efficienza agricola, redditività, ambiente e sicurezza alimentare”

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Tags: Fedagri Piemonte,   Ortofruit Italia,   ortofrutta,   cooperazione agroalimentare

L’ultimo numero della docu-rivista internazionale “SUSTAINABILITY - The Journal of Record (giunta al suo decimo anniversario di fondazione) ha proposto l’esperienza innovativa dell’Organizzazione di Produttori aderente a Confcooperative Ortofruit Italia di Saluzzo, come modello di gestione sostenibile della filiera produttiva del mirtillo, grazie a una ricerca condotta dalla prof.ssa Cristiana Peano del DISAFA-Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino, insieme ai collaboratori di staff Vincenzo Girgenti, Claudio Baudino e Nicole Giuggioli.

Spiega la prof.ssa Peano: “Lo studio evidenzia come la realizzazione di una catena di fornitura demand-driven (guidata dalla domanda) implichi l’attivazione di processi di innovazione lungo tutta la filiera produttiva. Nel caso del mirtillo, caratterizzato da un’elevata deperibilità e una limitata shelf-life, l’innovazione presentata da Ortofruit Italia ha determinato negli anni un vantaggio competitivo non solo per le aziende agricole associate, ma anche per gli altri attori della catena agroalimentare del fresco (FFSC-Fresh Fruit Supply Chain). Ecco perché possiamo considerare questa case-history cooperativa come un modello in cui la produzione sostenibile e certificata dell’OP, la trasformazione, la distribuzione e il consumo siano virtuosamente integrati, permettendo così lo sviluppo di benefici trasversali per l'agricoltura, la salute umana e l'ambiente”.

Nello specifico, l’esperienza analizzata è quella della gestione del magazzino della cooperativa associata Agrifrutta di Saluzzo e Peveragno, che ha coinvolto oltre 130 agricole di diverse dimensioni, protagoniste di un agro-ecosistema produttivo di riferimento sul territorio piemontese a cui fanno capo oltre 50 referenze ortofrutticole, destinate per lo più alla GDO-Grande Distribuzione Organizzata italiana ed estera.

Negli anni la nostra produzione di berries si è spostata dagli areali pedemontani a quelli di pianura – commenta Domenico Paschetta, presidente fondatore di Ortofruit Italia e leader di Confcooperative Piemonte - seguendo una politica di rafforzamento imprenditoriale delle aziende associate, che ha portato a una loro diminuzione numerica contrapposta ad un aumento esponenziale della superficie coltivata (da 6,5 a 42 ha), nonché a una maggiore e più qualificata selezione varietale, fino al raggiungimento del 30% di produzione biologica certificata. L’adesione aziendale al greening ha reso i nostri due magazzini di lavorazione del prodotto perfettamente funzionali alle nuove esigenze del comparto ortofrutticolo grazie a due azioni fondamentali: l’implementazione di tecnologie e processi destinati a preservare la qualità e a minimizzare o annullare l’impatto ambientale; l’ottimizzazione dell’utilizzo di materiali e dell’energia stessa. Un’evoluzione legata a forti politiche di innovazione e di investimento che è valsa altresì al rafforzamento della partnership di lunga data con le maggiori insegne distributive italiane”.

 

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